1 Samuele - Audio Bibbia Nuova Diodati - Corso di Discepolato

Vai ai contenuti
AT

1 Samuele

1 Samuele
09-1samuele001
00:00
09-1samuele002
00:00
09-1samuele003
00:00
09-1samuele004
00:00
09-1samuele005
00:00
09-1samuele006
00:00
09-1samuele007
00:00
09-1samuele008
00:00
09-1samuele009
00:00
09-1samuele010
00:00
09-1samuele011
00:00
09-1samuele012
00:00
09-1samuele013
00:00
09-1samuele014
00:00
09-1samuele015
00:00
09-1samuele016
00:00
09-1samuele017
00:00
09-1samuele018
00:00
09-1samuele019
00:00
09-1samuele020
00:00
09-1samuele021
00:00
09-1samuele022
00:00
09-1samuele023
00:00
09-1samuele024
00:00
09-1samuele025
00:00
09-1samuele026
00:00
09-1samuele027
00:00
09-1samuele028
00:00
09-1samuele029
00:00
09-1samuele030
00:00
09-1samuele031
00:00
Sterilità di Anna
1:1  C'era un uomo di Ramathaim-Tsofim, della regione montuosa di Efraim,  che si chiamava Elkanah, figlio di Jeroham, figlio di Elihu, figlio di  Tohu, figlio di Tsuf, Efraimita. 2 Aveva due mogli: una si chiamava  Anna, l'altra Peninna. Peninna aveva figli mentre Anna non ne aveva. 3  Ogni anno quest'uomo saliva dalla sua città per adorare ed offrire  sacrifici all'Eterno degli eserciti a Sciloh, dove erano i due figli di  Eli, Hofni e Finehas, sacerdoti dell'Eterno. 4 Quando per Elkanah veniva  il giorno di offrire il sacrificio, egli soleva dare a sua moglie  Peninna e a tutti i suoi figli e figlie le loro parti; 5 ma ad Anna dava  una parte doppia, perché amava Anna, benché l'Eterno avesse chiuso il  suo grembo. 6 Or la sua rivale la molestava continuamente per farla  irritare, perché l'Eterno aveva chiuso il suo grembo. 7 Così succedeva  ogni anno; tutte le volte che Anna saliva alla casa dell'Eterno, Peninna  la molestava; per cui ella piangeva e non prendeva più cibo. 8 Allora  suo marito Elkanah le disse: «Anna, perché piangi? Perché non mangi?  Perché è triste il tuo cuore? Non sono io per te meglio di dieci  figli?». 9 Dopo che ebbero mangiato e bevuto a Sciloh, Anna si levò. Or  il sacerdote Eli stava seduto sul sedile all'entrata del tabernacolo  dell'Eterno. 10 Nell'amarezza della sua anima pregava l'Eterno piangendo  dirottamente. 11 Poi fece un voto, dicendo: «O Eterno degli eserciti,  se veramente riguardi all'afflizione della tua serva, ti ricordi di me e  non dimentichi la tua serva, ma vuoi dare alla tua serva un figlio  maschio, io lo darò all'Eterno per tutti i giorni della sua vita, e il  rasoio non passerà sulla sua testa». 12 Mentre essa prolungava la sua  preghiera davanti all'Eterno, Eli stava osservando la sua bocca. 13 Anna  parlava in cuor suo; soltanto le sue labbra si muovevano, ma la sua  voce non si udiva; per questo Eli pensava che fosse ubriaca. 14 Così Eli  le disse: «Fino a quando sarai ubriaca? Smaltisci il tuo vino!». 15 Ma  Anna rispose e disse: «No, signor mio, io sono una donna afflitta nello  spirito e non ho bevuto né vino né bevanda inebriante, ma stavo  effondendo la mia anima davanti all'Eterno. 16 Non considerare la tua  serva una donna perversa, perché è l'eccesso del mio dolore e della mia  afflizione che mi ha fatto parlare finora». 17 Allora Eli le rispose:  «Va' in pace, e il DIO d'Israele ti conceda ciò che gli hai richiesto».  18 Ella rispose: «Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi». Così  la donna se ne andò per la sua via, prese cibo e il suo aspetto non fu  più triste.

Nascita di Samuele
19  Essi si alzarono al mattino presto e si prostrarono davanti all'Eterno;  poi partirono e ritornarono a casa loro a Ramah. Elkanah conobbe Anna,  sua moglie, e l'Eterno si ricordò di lei. 20 A suo tempo, Anna concepì e  partorì un figlio, a cui pose nome Samuele, dicendo: «Perché l'ho  chiesto all'Eterno». 21 Allora il marito Elkanah salì con tutta la sua  famiglia per offrire all'Eterno il sacrificio annuale e per adempiere il  suo voto. 22 Ma Anna non salì, perché disse a suo marito: «Io non  salirò finché il bambino non sia divezzato; allora lo condurrò, perché  sia presentato davanti all'Eterno e vi rimanga per sempre». 23 Suo  marito Elkanah le rispose: «Fa' come meglio ti sembra; rimani finché tu  l'abbia divezzato, purché l'Eterno adempia la sua parola!». Così la  donna rimase a casa e allattò suo figlio finché non l'ebbe divezzato. 24  Dopo averlo divezzato, lo condusse con sé, assieme a tre torelli,  un'efa di farina e un otre di vino; e lo condusse nella casa dell'Eterno  a Sciloh. Il fanciullo era ancora giovane. 25 Quindi loro immolarono un  torello e condussero il fanciullo ad Eli. 26 Anna gli disse: «Signor  mio! Com'è vero che vive l'anima tua, o mio signore, io sono quella  donna che stava qui vicino a te a pregare l'Eterno. 27 Ho pregato per  avere questo fanciullo, e l'Eterno mi ha concesso ciò che gli ho  chiesto. 28 Perciò a mia volta lo dono all'Eterno; finché egli vive sarà  ceduto all'Eterno». E là si prostrarono davanti all'Eterno.

Cantico profetico di Anna
2:1  Allora Anna pregò e disse: «Il mio cuore esulta nell'Eterno, la mia  forza è innalzata nell'Eterno; la mia bocca si dilata contro i miei  nemici, perché mi rallegro della tua salvezza. 2 Non c'è alcuno santo  come l'Eterno, perché non c'è alcun altro all'infuori di te, né c'è  alcuna rocca come il nostro DIO. 3 Non continuate a parlare con tanto  orgoglio; non escano parole arroganti dalla vostra bocca, perché  l'Eterno è un Dio di conoscenza, e da lui sono pesate le azioni. 4 Gli  archi dei potenti sono spezzati, mentre i deboli sono cinti di forza. 5  Quelli che erano sazi vanno a giornata per un po' di pane, mentre quelli  che erano affamati non soffrono più fame. Persino la sterile ha  partorito sette volte, mentre quella che ha molti figli si è indebolita.  6 L'Eterno fa morire e fa vivere; fa scendere nello Sceol e ne fa  risalire. 7 L'Eterno fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa ma  anche innalza. 8 Egli solleva il misero dalla polvere e tira fuori il  povero dal letame, per farli sedere con i principi e far loro ereditare  un trono di gloria; poiché le colonne della terra appartengono  all'Eterno, e su di esse egli ha poggiato il mondo. 9 Egli veglia sui  passi dei suoi santi, ma gli empi periranno nelle tenebre, perché l'uomo  non prevarrà per la forza. 10 Gli avversari dell'Eterno saranno  frantumati; egli tuonerà dal cielo contro di essi. L'Eterno giudicherà i  popoli fino alle estremità della terra, darà forza al suo re e  innalzerà la potenza del suo unto». 11 Poi Elkanah ritornò a casa sua a  Ramah, e il fanciullo rimase a servire l'Eterno alla presenza del  sacerdote Eli.

La malvagità dei figli di Eli
12  Or i figli di Eli erano uomini perversi; non conoscevano l'Eterno. 13  Ed ecco come si comportavano questi sacerdoti con il popolo: quando  qualcuno offriva un sacrificio, il servo del sacerdote veniva, mentre la  carne cuoceva, con in mano un forchettone a tre punte, 14 e lo ficcava  nella pentola o nel paiolo o nel calderone o nella pignatta, e tutto ciò  che il forchettone tirava su, il sacerdote lo teneva per sé. Così  facevano con tutti gl'Israeliti che andavano a Sciloh. 15 Anche prima  che avessero fatto bruciare il grasso, il servo del sacerdote veniva e  diceva a colui che faceva il sacrificio: «Dammi della carne da arrostire  per il sacerdote, perché egli non accetterà da te carne cotta, ma  cruda». 16 E se l'uomo gli diceva: «Si faccia prima fumare il grasso,  poi prenderai quanto vorrai», egli rispondeva: «No, me la devi dare ora;  altrimenti la prenderò per forza». 17 Perciò il peccato dei due giovani  era molto grande davanti all'Eterno, perché essi disprezzavano le  offerte fatte all'Eterno. 18 Ma Samuele prestava servizio davanti  all'Eterno, anche se ancora fanciullo, ed era cinto di un efod di lino.  19 Sua madre gli faceva una piccola veste e gliela portava ogni anno  quando saliva con suo marito a offrire il sacrificio annuale. 20 Eli  allora benediceva Elkanah e sua moglie, dicendo: «L'Eterno ti dia altri  figli da questa donna, per la richiesta da lei fatta all'Eterno!». Poi  essi tornavano a casa loro. 21 Così l'Eterno visitò Anna, ed ella  concepì e diede alla luce tre figli e due figlie. Intanto il fanciullo  Samuele cresceva presso l'Eterno. 22 Or Eli era molto vecchio e udì  tutto ciò che i suoi figli facevano a tutto Israele e come essi si  coricavano con le donne che facevano servizio all'ingresso della tenda  di convegno; 23 e disse loro: «Perché fate tali cose? Poiché sento da  parte di tutto il popolo delle vostre malvagie azioni. 24 No, figli  miei, perché le voci che sento di voi non sono affatto buone; voi  inducete il popolo dell'Eterno a peccare. 25 Se un uomo pecca contro un  altro uomo, DIO lo giudica, ma se un uomo pecca contro l'Eterno, chi  intercederà per lui?». Ma essi non diedero ascolto alla voce del loro  padre, perché l'Eterno voleva farli morire. 26 Intanto il fanciullo  Samuele cresceva in statura e nel favore dell'Eterno e degli uomini.

Profezia contro la casa di Eli
27  Or un uomo di DIO venne da Eli e gli disse: «Così parla l'Eterno: Non  mi sono io forse rivelato alla casa di tuo padre, quando essi erano in  Egitto schiavi della casa del Faraone? 28 Non l'ho io scelto fra tutte  le tribù d'Israele, per essere mio sacerdote, salire il mio altare,  bruciare e portare l'efod davanti a me? E non ho io dato alla casa di  tuo padre tutti i sacrifici dei figli d'Israele, fatti col fuoco? 29  Perché dunque disprezzate i miei sacrifici e le mie oblazioni che ho  comandato nella mia dimora, e perché onori i tuoi figli più di me,  ingrassandovi col meglio di tutte le oblazioni di Israele, mio popolo?  30 Perciò così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: Io avevo dichiarato che  la tua casa e la casa di tuo padre avrebbero sempre camminato davanti a  me; ma ora l'Eterno dice: Lungi da me tal cosa; poiché io onoro quelli  che mi onorano ma quelli che mi disprezzano saranno pure disprezzati. 31  Ecco, i giorni vengono, in cui io stroncherò il tuo vigore e il vigore  della casa di tuo padre, di modo che non vi sia più alcun vecchio in  casa tua. 32 E vedrai lo squallore nella mia dimora, nonostante tutto il  bene che Dio fa per Israele, e non vi sarà mai più alcun vecchio nella  tua casa. 33 Ma quello dei tuoi che non reciderò dal mio altare  consumerà i tuoi occhi e rattristerà il tuo cuore; e tutti i discendenti  della tua casa moriranno nel fior degli anni. 34 Ti servirà di segno  ciò che accadrà ai tuoi due figli, Hofni e Finehas: moriranno entrambi  nello stesso giorno. 35 Ma io susciterò per me un sacerdote fedele che  agirà secondo ciò che è nel mio cuore e nella mia anima; io gli  edificherò una casa stabile, ed egli camminerà davanti al mio unto per  sempre. 36 E chiunque rimarrà nella tua casa verrà a prostrarsi davanti a  lui per una moneta d'argento e un tozzo di pane, e dirà: "Ammettimi, ti  prego, in uno degli uffici sacerdotali, perché possa mangiare un pezzo  di pane"».

L'Eterno chiama Samuele
3:1  Or il giovane Samuele serviva l'Eterno alla presenza di Eli. La parola  dell'Eterno era rara in quei giorni, e non c'era alcuna estesa  rivelazione. 2 In quel tempo, Eli era coricato nel suo solito posto (ora  la sua vista aveva cominciato ad offuscarsi ed egli non poteva vedere).  3 La lampada di DIO non era ancora spenta e Samuele era coricato nel  tabernacolo dell'Eterno dove si trovava l'arca di DIO. 4 Allora l'Eterno  chiamò Samuele che rispose: «Eccomi!». 5 Poi corse da Eli e disse:  «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Egli rispose: «Io non ti ho  chiamato, torna a coricarti». Così egli andò a coricarsi. 6 L'Eterno  chiamò di nuovo Samuele. E Samuele si alzò, andò da Eli e disse:  «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Ma quegli rispose: «Figlio mio, io  non ti ho chiamato; torna a coricarti». 7 (Or Samuele non conosceva  ancora l'Eterno e la parola dell'Eterno non gli era stata ancora  rivelata). 8 L'Eterno chiamò nuovamente Samuele per la terza volta. Così  egli si alzò, andò da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato».  Allora Eli comprese che l'Eterno chiamava il giovane. 9 Perciò Eli  disse a Samuele: «Va' a coricarti e, se ti chiamerà ancora, dirai:  "Parla, o Eterno, perché il tuo servo ascolta"». Così Samuele andò a  coricarsi al suo posto. 10 Quindi l'Eterno venne, si pose lì vicino e  chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose:  «Parla, perché il tuo servo ascolta». 11 Allora l'Eterno disse a  Samuele: «Ecco io sto per fare in Israele una cosa che farà rintronare  gli orecchi di chiunque l'udrà. 12 In quel giorno io compirò contro Eli  tutto ciò che ho detto riguardo la sua casa, dall'inizio alla fine. 13  Gli dichiaro che sto per punire la sua casa per sempre, a motivo  dell'iniquità che egli conosce, perché i suoi figli si sono resi  spregevoli, ed egli non li ha frenati. 14 Perciò io giuro alla casa di  Eli che l'iniquità della casa di Eli non sarà mai espiata né con  sacrifici né con oblazioni». 15 Samuele rimase coricato fino al mattino,  poi aprì le porte della casa dell'Eterno. Samuele temeva di raccontare  ad Eli la visione. 16 Ma Eli chiamò Samuele, dicendo: «Samuele, figlio  mio!». Egli rispose: «Eccomi». 17 Eli disse: «Che cosa ti ha detto? Ti  prego, non nascondermi nulla. DIO faccia così con te e anche peggio, se  mi nascondi qualcosa di tutto ciò che egli ti ha detto». 18 Samuele  allora gli raccontò tutto, senza nascondergli nulla. Ed Eli disse: «Egli  è l'Eterno; faccia quello che a lui pare».

Samuele riconosciuto come profeta d'Israele
19  Samuele intanto cresceva; e l'Eterno era con lui e non lasciò cadere a  terra alcuna delle sue parole. 20 Tutto Israele, da Dan fino a  Beer-Sceba, seppe che Samuele era stato costituito profeta dell'Eterno.  21 L'Eterno continuò ad apparire a Sciloh, perché a Sciloh l'Eterno si  rivelava a Samuele mediante la sua parola.

Israele sconfitto dai Filistei che si impadroniscono dell'arca. Morte di Eli e dei suoi figli
4:1  La parola di Samuele era rivolta a tutto Israele. Or Israele uscì a  combattere contro i Filistei e si accampò presso Eben-Ezer, mentre i  Filistei erano accampati presso Afek. 2 Poi i Filistei si schierarono in  ordine di battaglia contro Israele; infuriò un gran combattimento, ma  Israele fu sconfitto dai Filistei, che uccisero sul campo di battaglia  circa quattromila uomini. 3 Quando il popolo fece ritorno  nell'accampamento, gli anziani d'Israele dissero: «Perché l'Eterno ci ha  oggi sconfitti davanti ai Filistei? Andiamo a prendere a Sciloh l'arca  del patto dell'Eterno, perché venga in mezzo a noi e ci salvi dalle mani  dei nostri nemici!». 4 Così il popolo mandò a Sciloh a prendere di là  l'arca del patto dell'Eterno degli eserciti che siede fra i cherubini, e  i due figli di Eli, Hofni e Finehas, erano là con l'arca del patto di  DIO. 5 Quando l'arca del patto dell'Eterno entrò nell'accampamento,  tutto Israele esplose in un grido di gioia così forte che la terra  stessa tremò. 6 I Filistei, all'udire il fragore di quel grido, dissero:  «Che significa il fragore di questo grande grido nell'accampamento  degli Ebrei?». Vennero poi a sapere che l'arca dell'Eterno era arrivata  nell'accampamento. 7 Così i Filistei ebbero paura, perché dicevano: «DIO  è venuto nell'accampamento». Ed esclamarono: «Guai a noi! Poiché una  tale cosa non è mai avvenuta prima. 8 Guai a noi! Chi ci salverà dalle  mani di questi dèi potenti? Questi sono gli dèi che colpirono gli  Egiziani con ogni sorta di piaghe nel deserto. 9 Siate forti e  comportatevi da uomini, o Filistei, affinché non diventiate schiavi  degli Ebrei, come essi sono stati schiavi vostri. Comportatevi da uomini  e combattete!». 10 Così i Filistei combatterono e Israele fu sconfitto;  e ciascuno fuggì alla sua tenda. La strage fu veramente grande;  d'Israele caddero trentamila fanti. 11 Anche l'arca di DIO fu presa e i  due figli di Eli, Hofni e Finehas, morirono. 12 Un uomo di Beniamino  corse dal campo di battaglia e giunse a Sciloh quello stesso giorno, con  le vesti stracciate e la testa coperta di terra. 13 Quando arrivò,  ecco, Eli era seduto sul suo sedile ai margini della strada, guardando,  perché il suo cuore tremava per l'arca di DIO. Come l'uomo entrò in  città e riferì dell'accaduto, un grido si levò da tutta la città. 14  Quando Eli udì il rumore delle grida, disse: «Che significa il rumore di  questo tumulto?». Poi l'uomo venne in fretta a riferire dell'accaduto a  Eli. 15 Or Eli aveva novantott'anni; la sua vista si era così offuscata  che non vedeva più. 16 L'uomo disse a Eli: «Sono colui che è giunto dal  campo di battaglia. Sono fuggito oggi dal campo di battaglia». Eli  disse: «Come sono andate le cose, figlio mio?». 17 Allora il messaggero  rispose e disse: «Israele è fuggito davanti ai Filistei, e c'è stata una  grande strage fra il popolo; anche i tuoi due figli Hofni e Finehas  sono morti, e l'arca di DIO è stata presa». 18 Appena fece menzione  dell'arca di DIO, Eli cadde dal sedile all'indietro a fianco della  porta, si ruppe il collo e morì, perché egli era vecchio e pesante. Era  stato giudice d'Israele quarant'anni. 19 Sua nuora, la moglie di  Finehas, era incinta e prossima al parto; quando sentì la notizia che  l'arca di DIO era stata presa e che suo suocero e suo marito erano  morti, si curvò e partorì, perché colta dalle doglie. 20 Mentre era sul  punto di morire, le donne che l'assistevano le dissero: «Non temere,  perché hai dato alla luce un figlio». Ella però non rispose e non vi  prestò attenzione, 21 ma chiamò il bambino Ikabod, dicendo: «La gloria  si è allontanata da Israele», perché l'arca di Dio era stata presa e a  motivo di suo suocero e di suo marito. 22 E disse: «La gloria si è  allontanata da Israele, perché l'arca di DIO è stata presa».

Le conseguenze sui Filistei della cattura dell'arca
5:1  Allora i Filistei presero l'arca di DIO e la trasportarono da Eben-Ezer  a Ashdod; 2 poi i Filistei presero l'arca di DIO, la portarono nel  tempio di Dagon e la posarono accanto a Dagon. 3 Il giorno dopo gli  abitanti di Ashdod si alzarono presto, ed ecco Dagon era caduto con la  faccia a terra davanti all'arca dell'Eterno. Così presero Dagon e lo  rimisero al suo posto. 4 Il giorno dopo si alzarono presto, ed ecco  Dagon era di nuovo caduto con la faccia a terra davanti all'arca  dell'Eterno, mentre la testa di Dagon e ambedue le palme delle sue mani  giacevano troncate sulla soglia; di Dagon rimaneva solo il tronco. 5  Perciò, fino al giorno d'oggi, i sacerdoti di Dagon e tutti quelli che  entrano nel tempio di Dagon non mettono piede sulla soglia di Dagon in  Ashdod. 6 Poi la mano dell'Eterno si aggravò sugli abitanti di Ashdod e  li devastò, e li colpì con emorroidi, Ashdod e il suo territorio. 7  Quando gli abitanti di Ashdod videro che le cose andavano a quel modo,  dissero: «L'arca del DIO d'Israele non deve rimanere presso di noi,  perché la sua mano è stata dura verso di noi e verso Dagon, nostro dio».  8 Così fecero radunare presso di loro tutti i principi dei Filistei, e  dissero: «Cosa dobbiamo fare dell'arca del DIO d'Israele?». I principi  risposero: «Si trasporti l'arca del DIO d'Israele a Gath». 9 Così  trasportarono l'arca del DIO d'Israele là. Ma dopo che l'ebbero  trasportata, la mano dell'Eterno si volse contro quella città, causando  grande costernazione; e l'Eterno colpì gli uomini della città, tanto  piccoli che grandi con un'epidemia di emorroidi. 10 Allora mandarono  l'arca di DIO ad Ekron. Ma, come l'arca di DIO giunse ad Ekron, gli  abitanti di Ekron protestarono, dicendo: «Hanno trasportato l'arca del  DIO d'Israele da noi, per far morire noi e il nostro popolo!». 11 Così  fecero radunare tutti i principi dei Filistei e dissero: «Mandate via  l'arca del DIO d'Israele; ritorni essa al suo posto, perché non faccia  morire noi e il nostro popolo!». Si era infatti diffusa una  costernazione mortale in tutta la città, perché la mano di DIO si  aggravava grandemente su di essa. 12 Quelli che non morivano erano  colpiti di emorroidi, e le grida della città salivano fino al cielo.

L'arca rinviata ad Israele
6:1  L'arca dell'Eterno rimase nel paese dei Filistei sette mesi. 2 Poi i  Filistei convocarono i sacerdoti e gli indovini e dissero: «Che dobbiamo  fare dell'arca dell'Eterno? Indicateci il modo con cui dobbiamo  rimandarla al suo luogo». 3 Allora essi risposero: «Se rimandate l'arca  del DIO d'Israele, non rimandatela vuota, ma dovete mandargli almeno  un'offerta di riparazione; allora guarirete e saprete perché la sua mano  non si allontanava da voi». 4 Essi chiesero: «Quale offerta di  riparazione gli manderemo noi?». Quelli risposero: «Cinque emorroidi  d'oro e cinque topi d'oro secondo il numero dei principi dei Filistei,  perché la stessa piaga ha colpito voi e i vostri principi. 5 Fate dunque  delle raffigurazioni delle vostre emorroidi e delle raffigurazioni dei  vostri topi che devastano il paese, e date gloria al DIO d'Israele;  forse egli allenterà la sua mano su di voi, sui vostri dèi e sul vostro  paese. 6 Perché mai indurite il vostro cuore come gli Egiziani e il  Faraone indurirono il loro cuore? Quando compì cose potenti nel loro  mezzo, non li lasciarono andare, e così essi poterono partire? 7 Fate  dunque un carro nuovo, poi prendete due vacche che allattino su cui non è  mai stato posto il giogo e attaccate al carro le vacche, ma riportate i  loro vitelli nella stalla, lontano da esse. 8 Poi prendete l'arca  dell'Eterno e ponetela sul carro; e deponete i lavori d'oro che mandate  all'Eterno come offerta di riparazione in una cesta accanto ad essa;  così la rimanderete, ed essa se ne andrà. 9 E state a vedere: se sale  per la via che porta al suo territorio, verso Beth-Scemesh, è l'Eterno  che ci ha fatto questo grande male; altrimenti sapremo che non è stata  la sua mano a percuoterci, ma che questo ci è avvenuto per caso». 10  Essi dunque fecero così; presero due vacche che allattavano le  attaccarono al carro e chiusero nella stalla i loro vitelli. 11 Poi  misero sul carro l'arca dell'Eterno e la cesta con i topi d'oro e le  raffigurazioni delle emorroidi. 12 Allora le vacche si avviarono diritte  proprio in direzione di Beth-Scemesh, seguendo sempre la stessa strada e  muggendo mentre andavano, senza piegare né a destra né a sinistra. I  principi dei Filistei le seguirono fino ai confini di Beth-Scemesh. 13  Ora gli abitanti di Beth-Scemesh stavano mietendo il grano nella valle;  alzando gli occhi, videro l'arca e gioirono nel vederla. 14 Il carro,  giunto al campo di Giosuè di Beth-Scemesh, vi si fermò. Là c'era una  grande pietra; così essi spaccarono il legname del carro e offrirono le  vacche in olocausto all'Eterno. 15 I Leviti tirarono giù l'arca  dell'Eterno e la cesta che le stava accanto e in cui erano gli oggetti  d'oro, e li deposero sulla grande pietra. In quello stesso giorno gli  uomini di Beth-Scemesh offrirono olocausti e immolarono sacrifici  all'Eterno. 16 Quando i cinque principi dei Filistei videro ciò,  ritornarono lo stesso giorno a Ekron. 17 Queste sono le emorroidi d'oro  che i Filistei mandarono all'Eterno come offerta di riparazione: una per  Ashdod, una per Gaza, una per Askalon, una per Gath, una per Ekron; 18 e  i topi d'oro secondo il numero di tutte le città dei Filistei  appartenenti ai cinque principi, dalle città fortificate ai villaggi di  campagna fino alla grande pietra del prato sulla quale fu deposta l'arca  dell'Eterno, e che sta fino al giorno d'oggi nel campo di Giosuè, il  Beth-scemita. 19 L'Eterno colpì alcuni uomini di Beth-Scemesh, perché  avevano guardato dentro l'arca dell'Eterno; colpì settanta uomini del  popolo. Il popolo fece cordoglio, perché l'Eterno lo aveva colpito con  una grande calamità. 20 Gli uomini di Beth-Scemesh dissero: «Chi può  resistere davanti all'Eterno, a questo DIO santo? Da chi salirà l'arca,  partendo da noi?». 21 Così inviarono messaggeri agli abitanti di  Kiriath-Jearim per dir loro: «I Filistei hanno ricondotto l'arca  dell'Eterno; scendete e portatela su da voi».

L'arca ritorna a Israele, e Israele ritorna al Signore
7:1  Allora gli uomini di Kiriath-Jearim vennero, portarono su l'arca  dell'Eterno e la collocarono in casa di Abinadab sulla collina, e  consacrarono suo figlio Eleazar, perché custodisse l'arca dell'Eterno. 2  Da quando l'arca era stata posta a Kiriath-Jearim, era trascorso molto  tempo; erano passati vent'anni e tutta la casa d'Israele si lamentava  con l'Eterno. 3 Allora Samuele parlò a tutta la casa d'Israele, dicendo:  «Se tornate all'Eterno con tutto il vostro cuore, togliete da mezzo a  voi gli dèi stranieri e le Ashtaroth e tenete il vostro cuore fermo  nell'Eterno e servite a lui solo, allora egli vi libererà dalle mani dei  Filistei». 4 Così i figli d'Israele tolsero via i Baal e le Ashtaroth e  servirono solamente l'Eterno. 5 Poi Samuele disse: «Radunate tutto  Israele a Mitspah e io pregherò l'Eterno per voi». 6 Così essi si  radunarono a Mitspah, attinsero acqua e la versarono davanti all'Eterno;  quindi in quel giorno digiunarono e là dissero: «Abbiamo peccato contro  l'Eterno». Samuele giudicò i figli d'Israele a Mitspah.

I Filistei sconfitti a Eben-Ezer
7  Quando i Filistei seppero che i figli d'Israele si erano radunati a  Mitspah, i principi dei Filistei salirono contro Israele. Quando i figli  d'Israele udirono ciò, ebbero paura dei Filistei. 8 Allora i figli  d'Israele dissero a Samuele: «Non cessare di gridare per noi all'Eterno,  il nostro DIO, perché ci salvi dalle mani dei Filistei». 9 Così Samuele  prese un agnello di latte e l'offerse intero in olocausto all'Eterno;  Samuele gridò all'Eterno per Israele, e l'Eterno lo esaudì. 10 Mentre  Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si avvicinarono per assalire  Israele; ma l'Eterno in quel giorno tuonò con grande fragore contro i  Filistei e li mise in confusione, ed essi furono sconfitti davanti a  Israele. 11 Gli uomini d'Israele uscirono da Mitspah, inseguirono i  Filistei e li batterono fin sotto Beth-Kar. 12 Allora Samuele prese una  pietra, la eresse tra Mitspah e Scen e la chiamò Eben-Ezer, dicendo:  «Fin qui l'Eterno ci ha soccorso». 13 Così i Filistei furono umiliati e  non tornarono più ad invadere il territorio d'Israele; e la mano  dell'Eterno fu contro i Filistei per tutto il tempo di Samuele. 14 Anche  le città che i Filistei avevano preso a Israele ritornarono a Israele,  da Ekron fino a Gath. Israele liberò il suo territorio dalle mani dei  Filistei. E vi fu pace fra Israele e gli Amorei. 15 Samuele fu giudice  su Israele per tutto il tempo della sua vita. 16 Ogni anno egli faceva  il giro di Bethel, di Ghilgal e di Mitspah ed esercitava l'ufficio di  giudice d'Israele in tutti questi luoghi. 17 Poi ritornava a Ramah,  perché là era la sua casa. Là giudicava Israele e là edificò un altare  all'Eterno.

Israele chiede un re
8:1  Quando Samuele diventò vecchio costituì giudici d'Israele i suoi figli.  2 Il primogenito si chiamava Joel e il secondo Abiah; essi facevano i  giudici a Beer-Sceba. 3 I suoi figli però non seguivano le sue orme, ma  si lasciavano sviare da guadagni illeciti, accettavano regali e  pervertivano la giustizia. 4 Allora tutti gli anziani d'Israele si  radunarono, vennero da Samuele a Ramah, 5 e gli dissero: «Ecco, tu ormai  sei vecchio e i tuoi figli non seguono le tue orme; or dunque  stabilisci su di noi un re che ci governi come avviene per tutte le  nazioni». 6 Ma la cosa dispiacque a Samuele perché avevano detto: «Dacci  un re che ci governi». Perciò Samuele pregò l'Eterno. 7 E l'Eterno  disse a Samuele: «Ascolta la voce del popolo in tutto ciò che ti dice,  poiché essi non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non  regni su di loro. 8 Si comportano con te, come hanno sempre fatto dal  giorno in cui li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi: mi hanno  abbandonato per servire altri dèi. 9 Ora dunque ascolta la loro  richiesta, ma avvertili solennemente e dichiara loro i diritti del re  che regnerà su di loro».

Serio avvertimento circa il re
10  Così Samuele riferì tutte le parole dell'Eterno al popolo che gli  domandava un re. 11 E disse: «Questi saranno i diritti del re che  regnerà su di voi. Egli prenderà i vostri figli, per destinarli ai suoi  carri e farli suoi cavalieri, e perché corrino davanti ai suoi carri; 12  per farli capitani di migliaia e capitani di cinquantine, per metterli  ad arare i suoi campi, a mietere la sua messe, a fabbricare le sue armi  da guerra e gli attrezzi dei suoi carri. 13 Prenderà le vostre figlie  per farne profumiere, cuoche e fornaie. 14 Prenderà i vostri campi, le  vostre vigne, i vostri oliveti, i migliori che avete, per darli ai suoi  servi. 15 Prenderà la decima delle vostre sementi e delle vostre vigne  per darla ai suoi eunuchi e ai suoi servi. 16 Prenderà i vostri servi,  le vostre serve, i vostri giovani migliori e i vostri asini per usarli  nei suoi lavori. 17 Prenderà anche la decima delle vostre greggi, e voi  sarete suoi schiavi. 18 Allora in quel giorno griderete a motivo del re  che avete scelto per voi, ma l'Eterno non vi risponderà». 19 Ciò  nonostante il popolo rifiutò di dare ascolto alle parole di Samuele e  disse: «No, avremo un re sopra di noi. 20 Così saremo anche noi come  tutte le nazioni: il nostro re ci governerà, uscirà alla nostra testa e  combatterà le nostre battaglie». 21 Samuele ascoltò tutte le parole del  popolo e le riferì all'Eterno. 22 L'Eterno disse a Samuele: «Ascolta la  loro richiesta e stabilisci su di loro un re». Allora Samuele disse agli  uomini d'Israele: «Ognuno ritorni alla sua città».

Saul unto re da Samuele
9:1  Or c'era un uomo di Beniamino, di nome Kish, figlio di Abiel, figlio di  Tseror, figlio di Bekorath, figlio di Afiah, figlio di un Beniaminita,  un uomo forte e valoroso. 2 Questi aveva un figlio di nome Saul, giovane  e bello; tra i figli d'Israele non c'era nessuno più bello di lui;  dalle spalle in su era il più alto di tutta la gente. 3 Or le asine di  Kish, padre di Saul, si erano smarrite; Kish disse a suo figlio Saul:  «Deh, prendi con te uno dei servi, alzati e va' a cercare le asine». 4  Così egli passò per la regione montuosa di Efraim e attraversò il paese  di Shalisha, senza trovarle; poi passarono per il paese di Shaalim, ma  non c'erano; attraversarono quindi il paese dei Beniaminiti, ma non le  trovarono. 5 Quando giunsero nel paese di Tsuf, Saul disse al servo che  era con lui: «Su, torniamo indietro, perché non avvenga che mio padre  smetta di darsi pensiero delle asine e incominci a preoccuparsi per  noi». 6 Il servo gli disse: «Ecco, in questa città c'è un uomo di DIO,  che è tenuto in grande onore; tutto ciò che egli dice, si avvera  certamente. Ora andiamo là; forse ci indicherà la via che dobbiamo  seguire». 7 Saul disse al suo servo: «Ma ecco, se andiamo, cosa  porteremo all'uomo di DIO? Poiché il pane delle nostre sacche è finito e  non abbiamo alcun dono da portare all'uomo di DIO. Che cosa abbiamo con  noi?». 8 Il servo rispose a Saul, dicendo: «Ecco, io ho in mano un  quarto di un siclo d'argento; lo darò all'uomo di DIO, ed egli ci  indicherà la via». 9 (In passato in Israele, quando uno andava a  consultare DIO, diceva: «Su, andiamo dal veggente», perché il profeta di  oggi in passato era chiamato veggente). 10 Allora Saul disse al suo  servo: «Hai detto bene. Su, andiamo!». E si diressero alla città dov'era  l'uomo di DIO. 11 Mentre salivano lungo il pendio che porta alla città,  incontrarono alcune ragazze che uscivano ad attingere acqua e chiesero  loro: «È qui il veggente?». 12 Esse risposero loro, dicendo: «Sì,  eccolo, è poco più avanti di voi, affrettatevi. Oggi stesso è venuto in  città, perché oggi il popolo ha un sacrificio sull'alto luogo. 13 Come  entrerete in città, lo troverete certamente prima che salga all'alto  luogo a mangiare. Il popolo non mangerà finché egli non sia giunto,  perché è lui che deve benedire il sacrificio; dopo di ciò gli invitati  mangeranno. Or dunque salite, perché ora lo troverete». 14 Così salirono  alla città; come essi entravano in città, ecco Samuele usciva verso di  loro per salire all'alto luogo. 15 Or il giorno prima dell'arrivo di  Saul, l'Eterno aveva avvertito Samuele, dicendo: 16 «Domani a quest'ora  ti manderò un uomo del paese di Beniamino, e tu lo ungerai come capo del  mio popolo d'Israele. Egli salverà il mio popolo dalle mani dei  Filistei, poiché ho visto l'avversità del mio popolo, perché il suo  grido è giunto fino a me». 17 Quando Samuele vide Saul, l'Eterno gli  disse: «Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; egli regnerà sul mio popolo».  18 Poi Saul si avvicinò a Samuele in mezzo alla porta e gli disse:  «Indicami, ti prego, dov'è la casa del veggente». 19 Samuele rispose a  Saul e disse: «Sono io il veggente. Sali davanti a me sulla collina;  oggi mangerete con me. Domani mattina ti lascerò partire e ti dichiarerò  tutto ciò che hai nel cuore. 20 Riguardo poi alle tue asine smarrite  tre giorni fa, non dartene pensiero, perché sono state ritrovate. E a  chi va tutto il desiderio d'Israele, se non a te e a tutta la casa di  tuo padre?». 21 Saul, rispondendo, disse: «Non sono io un Beniaminita,  di una delle più piccole tribù d'Israele? E la mia famiglia non è forse  la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché  dunque mi parli in questo modo?». 22 Allora Samuele prese Saul e il suo  servo, li introdusse nella sala e li fece sedere a capo tavola fra gli  invitati che erano circa trenta persone. 23 Poi Samuele disse al cuoco:  «Porta la porzione che ti ho dato e di cui ti ho detto: "Mettila da  parte"». 24 Il cuoco allora prese la coscia e ciò che vi aderiva e la  mise davanti a Saul. Quindi Samuele disse: «Ecco ciò che è stato tenuto  in serbo, è stato messo da parte per te; mangia, perché è stato  conservato appositamente per te quando ho invitato il popolo». Così quel  giorno Saul mangiò con Samuele. 25 Poi discesero dall'alto luogo in  città, e Samuele parlò con Saul sul terrazzo. 26 L'indomani si alzarono  presto; allo spuntar del giorno, Samuele chiamò Saul sul terrazzo,  dicendo: «Alzati, e io ti lascerò partire». Saul si alzò e ambedue, lui e  Samuele, uscirono. 27 Quando furono discesi alla periferia della città,  Samuele disse a Saul: «Di' al servo che passi davanti a noi e vada  oltre, ma tu fermati un momento, perché ti possa annunciare la parola di  DIO».

10:1  Allora Samuele prese un vasetto d'olio e lo versò sul suo capo; poi lo  baciò e disse: «Non ti ha l'Eterno unto come capo della sua eredità? 2  Oggi, quando sarai partito da me, troverai due uomini presso il sepolcro  di Rachele sul confine di Beniamino, a Tseltsah. Essi ti diranno: Le  asine che sei andato a cercare sono state ritrovate; ora tuo padre ha  smesso di essere in pensiero per le asine ed è preoccupato per voi, e va  dicendo: "Che devo fare per mio figlio?". 3 Poi tu passerai oltre quel  luogo e giungerai alla quercia di Tabor; là incontrerai tre uomini che  salgono ad adorare DIO a Bethel: l'uno porterà tre capretti, l'altro  porterà tre pani e il terzo porterà un otre di vino. 4 Essi ti  saluteranno e ti daranno due pani, che riceverai dalla loro mano. 5 Poi  arriverai alla collina di DIO, dov'è la guarnigione dei Filistei; e là,  giungendo alla città, incontrerai un gruppo di profeti che scenderanno  dall'alto luogo, preceduti da un'arpa, un tamburello, un flauto e una  cetra, e che profetizzeranno. 6 Allora lo Spirito dell'Eterno ti  investirà e profetizzerai con loro, e sarai cambiato in un altro uomo. 7  Quando questi segni ti saranno avvenuti, fa' ciò che l'occasione  richiede, perché DIO è con te. 8 Poi scenderai prima di me a Ghilgal; ed  ecco io scenderò da te per offrire olocausti e immolare sacrifici di  ringraziamento. Tu aspetterai sette giorni finché io venga da te e ti  faccia sapere ciò che devi fare». 9 Non appena voltò le spalle per  lasciare Samuele, DIO gli mutò il cuore in un altro, e tutti quei segni  si avverarono in quello stesso giorno. 10 Come giunsero là alla collina,  ecco venirgli incontro un gruppo di profeti; allora lo Spirito di DIO  lo investì, ed egli si mise a profetizzare in mezzo a loro. 11 Allora  tutti quelli che lo avevano conosciuto prima, vedendo che profetizzava  con i profeti si dicevano l'un l'altro: «Cos'è avvenuto al figlio di  Kish? È anche Saul tra i profeti?». 12 Quindi uno del luogo rispose,  dicendo: «Ma chi è il loro padre?». Per questo divenne proverbio il  detto: «È anche Saul tra i profeti?». 13 Come Saul ebbe finito di  profetizzare, si recò all'alto luogo. 14 Poi lo zio di Saul chiese a lui  e al suo servo: «Dove siete andati?». Egli rispose: «A cercare le  asine; ma, vedendo che non c'erano, siamo andati da Samuele». 15 Lo zio  di Saul soggiunse: «Raccontami, ti prego, ciò che vi ha detto Samuele».  16 Così Saul rispose a suo zio: «Egli ci ha assicurato che le asine  erano state ritrovate». Ma non disse nulla di ciò che Samuele aveva  detto riguardo al regno.

Saul scelto re pubblicamente
17  Poi Samuele convocò il popolo davanti all'Eterno a Mitspah, 18 e disse  ai figli d'Israele: «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Io feci  uscire Israele dall'Egitto e vi liberai dalle mani degli Egiziani e  dalle mani di tutti i regni che vi opprimevano". 19 Ma oggi voi avete  rigettato il vostro DIO che vi salvò da tutte le vostre avversità e  dalle vostre tribolazioni e gli dite: "Stabilisci su di noi un re!". Or  dunque presentatevi davanti all'Eterno per tribù e per migliaia». 20 Poi  Samuele fece avvicinare tutte le tribù d'Israele, e fu scelta la tribù  di Beniamino. 21 Fece quindi avvicinare la tribù di Beniamino per  famiglie, e fu scelta la famiglia di Matri. Poi fu scelto Saul, figlio  di Kish; lo cercarono, ma non fu trovato. 22 Allora consultarono di  nuovo l'Eterno: «È egli già venuto qui?». L'Eterno rispose: «Eccolo  nascosto fra i bagagli». 23 Corsero a prenderlo di là; così egli si  presentò in mezzo al popolo, ed era più alto di tutta la gente dalle  spalle in su. 24 Poi Samuele disse a tutto il popolo: «Vedete colui che  l'Eterno ha scelto? Non c'è nessuno in tutto il popolo come lui». Così  tutto il popolo mandò grida di gioia e disse: «Viva il re!». 25 Allora  Samuele espose al popolo i diritti del regno e li scrisse in un libro,  che depose davanti all'Eterno. Quindi Samuele rimandò tutto il popolo,  ciascuno a casa sua. 26 Anche Saul andò a casa sua a Ghibeah, e con lui  andarono uomini valorosi ai quali DIO aveva toccato il cuore. 27 Ma  alcuni uomini da nulla dissero: «Come può costui salvarci?». Così lo  disprezzarono e non gli fecero alcun dono. Ma egli non disse nulla.

Saul libera Jabesh dagli Ammoniti
11:1  Poi Nahash l'Ammonita andò ad accamparsi contro Jabesh di Galaad.  Allora tutti quelli di Jabesh dissero a Nahash: «Fa' alleanza con noi e  noi ti serviremo». 2 Nahash l'Ammonita rispose loro: «Io farò alleanza  con voi a questa condizione: che io cavi a tutti voi l'occhio destro,  per gettare così disonore su tutto Israele». 3 Gli anziani di Jabesh gli  dissero: «Concedici sette giorni perché possiamo mandare messaggeri in  tutto il territorio d'Israele; e se non verrà nessuno a salvarci, ci  arrenderemo a te». 4 Così i messaggeri vennero a Ghibeah di Saul e  riferirono queste parole davanti al popolo; allora tutto il popolo alzò  la voce e pianse. 5 Or ecco Saul tornava dalla campagna dietro i buoi. E  Saul disse: «Che cosa ha il popolo, che piange?». Gli riferirono allora  le parole degli uomini di Jabesh. 6 All'udire quelle parole, lo Spirito  di DIO investì Saul, e la sua ira si accese grandemente. 7 Così prese  un paio di buoi, li tagliò a pezzi e li mandò in tutto il territorio  d'Israele per mezzo di messaggeri, dicendo: «Così saranno trattati i  buoi di chi non seguirà Saul e Samuele». Il terrore dell'Eterno cadde  sul popolo, ed essi uscirono come un sol uomo. 8 Saul li passò in  rassegna a Bezek, ed erano trecentomila figli d'Israele e trentamila  uomini di Giuda. 9 Dissero quindi ai messaggeri che erano venuti: «Così  direte agli uomini di Jabesh di Galaad: "Domani, quando il sole  comincerà a scaldare, avrete liberazione"». I messaggeri andarono a  riferire questo agli uomini di Jabesh, che si rallegrarono. 10 Allora  gli uomini di Jabesh dissero agli Ammoniti: «Domani verremo da voi e ci  farete tutto quello che vi piacerà». 11 Il giorno seguente, Saul divise  il popolo in tre schiere, che penetrarono in mezzo all'accampamento  nemico durante la vigilia del mattino e fecero strage degli Ammoniti  fino al caldo del giorno. Quelli che scamparono furono dispersi e di  loro non ne rimasero neppure due assieme.

Saul confermato re
12  Il popolo allora disse a Samuele: «Chi è che ha detto: "Dovrà Saul  regnare su di noi?". Dateci quegli uomini e li metteremo a morte». 13 Ma  Saul rispose: «Nessuno sarà messo a morte in questo giorno, perché oggi  l'Eterno ha operato una grande liberazione in Israele». 14 Poi Samuele  disse al popolo: «Venite, andiamo a Ghilgal e là rinnoviamo il regno».  15 Così tutto il popolo andò a Ghilgal e là davanti all'Eterno in  Ghilgal, fecero Saul re. Là offrirono davanti all'Eterno sacrifici di  ringraziamento; e là Saul e tutti gli uomini d'Israele si rallegrarono  grandemente.

Avvertimento ed esortazione di Samuele a Israele
12:1  Allora Samuele disse a tutto Israele: «Ecco, io vi ho dato ascolto in  tutto ciò che mi avete detto e ho costituito un re su di voi. 2 Ed ora,  ecco il re che andrà davanti a voi. Io sono ormai vecchio e canuto, e i  miei figli sono tra voi; io sono andato davanti a voi dalla mia  giovinezza fino a questo giorno. 3 Eccomi, testimoniate contro di me  davanti all'Eterno e davanti al suo unto: A chi ho preso il bue? A chi  ho preso l'asino? Chi ho defraudato? Chi ho oppresso? Dalle mani di chi  ho accettato alcun regalo che mi abbia accecato gli occhi? Io ve lo  restituirò». 4 Essi risposero: «Tu non ci hai defraudato, non ci hai  oppresso e non hai preso nulla dalle mani di alcuno». 5 Egli disse loro:  «L'Eterno è testimone contro di voi e il suo unto è testimone in questo  giorno, che non avete trovato nulla nelle mie mani». Essi risposero:  «Sì, è testimone!». 6 Allora Samuele disse al popolo: «È l'Eterno che ha  stabilito Mosè e Aaronne, e ha fatto uscire i vostri padri dal paese  d'Egitto. 7 Or dunque presentatevi, perché possa davanti all'Eterno  mettere in evidenza con voi tutte le opere giuste che l'Eterno ha  compiuto per voi e per i vostri padri. 8 Dopo che Giacobbe andò in  Egitto, e i vostri padri gridarono all'Eterno, l'Eterno mandò Mosè ed  Aaronne, che fecero uscire i vostri padri dall'Egitto e li fecero  abitare in questo luogo. 9 Ma essi dimenticarono l'Eterno, il loro DIO,  ed egli li vendette nelle mani di Sisera, capo dell'esercito di Hatsor, e  in potere dei Filistei e del re di Moab, i quali mossero loro guerra.  10 Allora gridarono all'Eterno e dissero: "Abbiamo peccato, perché  abbiamo abbandonato l'Eterno e abbiamo servito i Baal e le Ashtaroth; ma  ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te". 11 Così  l'Eterno mandò Jerubbaal, Bedan, Jefte e Samuele, e vi liberò dalle mani  dei vostri nemici tutt'intorno, e viveste al sicuro. 12 Ma quando  vedeste che Nahash, re dei figli di Ammon, muoveva contro di voi, mi  diceste: "No, un re deve regnare su di noi", mentre l'Eterno, il vostro  DIO, era il vostro re. 13 Or dunque, ecco il re che avete scelto e che  avete chiesto; ecco, l'Eterno ha costituito un re su di voi. 14 Se  temete l'Eterno, lo servite e date ascolto alla sua voce, e non vi  ribellate al comandamento dell'Eterno, allora voi e il re che regna su  di voi seguirete l'Eterno, il vostro DIO. 15 Ma se non date ascolto alla  voce dell'Eterno e vi ribellate al comandamento dell'Eterno, allora la  mano dell'Eterno sarà contro di voi, come fu contro i vostri padri. 16  Perciò ora fermatevi e guardate questa cosa grande che l'Eterno farà  davanti ai vostri occhi. 17 Non è forse il tempo della mietitura del  grano? Io invocherò l'Eterno ed egli manderà tuoni e pioggia; così  comprenderete e vedrete che il male che avete fatto chiedendo per voi un  re, è grande agli occhi dell'Eterno». 18 Allora Samuele invocò  l'Eterno, e l'Eterno mandò quel giorno tuoni e pioggia; e tutto il  popolo ebbe gran timore dell'Eterno e di Samuele. 19 Tutto il popolo  quindi disse a Samuele: «Prega l'Eterno, il tuo DIO, per i tuoi servi,  affinché non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri  peccati il male di chiedere per noi un re». 20 Samuele rispose al  popolo: «Non temete; anche se avete fatto tutto questo male, non  lasciate di seguire l'Eterno, ma servite l'Eterno con tutto il vostro  cuore. 21 Non allontanatevi per seguire cose vane, che non possono  giovare né liberare, perché sono cose vane. 22 Poiché l'Eterno non  abbandonerà il suo popolo, per amore del suo grande nome, perché è  piaciuto all'Eterno di farvi il suo popolo. 23 Quanto a me, non sia mai  che io pecchi contro l'Eterno smettendo di pregare per voi; anzi vi  mostrerò la buona e diritta via. 24 Solo temete l'Eterno e servitelo  fedelmente con tutto il cuore vostro; considerate infatti le grandi cose  che ha fatto per voi. 25 Ma se continuate a fare il male, tanto voi che  il vostro re sarete spazzati via».

Iniziale successo militare di Saul
13:1  Saul aveva trent'anni quando cominciò a regnare; e dopo aver regnato  due anni sopra Israele. 2 Saul si scelse tremila uomini d'Israele:  duemila stavano con lui a Mikmash e nella regione montuosa di Bethel, e  mille con Gionathan a Ghibeah di Beniamino; rimandò invece il resto del  popolo, ognuno alla sua tenda. 3 Gionathan sconfisse la guarnigione dei  Filistei che stava a Gheba, e i Filistei lo vennero a sapere. Allora  Saul fece suonare la tromba per tutto il paese, dicendo: «Lo sappiano  gli Ebrei!». 4 E tutto Israele sentì dire: «Saul ha sconfitto la  guarnigione dei Filistei e Israele è venuto in odio ai Filistei». Così  il popolo fu convocato a Ghilgal per seguire Saul.

Saul assume nel sacrificio l'ufficio di sacerdote
5  Anche i Filistei si radunarono per combattere contro Israele, con  trentamila carri, seimila cavalieri e gente numerosa come la sabbia che è  sul lido del mare. Salirono dunque e si accamparono a Mikmash, a est di  Beth-Aven. 6 Quando gli Israeliti si accorsero di essere in pericolo,  (perché il popolo era messo alle strette), si nascosero nelle caverne,  nelle macchie, tra le rocce, nelle buche e nelle cisterne. 7 Alcuni  Ebrei passarono il Giordano, per andare nel paese di Gad e di Galaad.  Quanto a Saul, egli era ancora a Ghilgal, e tutto il popolo lo seguiva,  tremando. 8 Egli aspettò sette giorni secondo il tempo fissato da  Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal e il popolo cominciava a  disperdersi lontano da lui. 9 Allora Saul disse: «Portatemi l'olocausto e  i sacrifici di ringraziamento». Quindi offerse l'olocausto. 10 Aveva  appena finito di offrire l'olocausto, quando arrivò Samuele; e Saul gli  uscì incontro per salutarlo. 11 Ma Samuele gli disse: «Che cosa hai  fatto?». Saul rispose: «Quando ho visto che il popolo si disperdeva  lontano da me, che tu non eri giunto nel giorno stabilito e che i  Filistei si radunavano a Mikmash, mi son detto: 12 "Ora i Filistei mi  piomberanno addosso a Ghilgal e io non ho ancora supplicato l'Eterno".  Perciò mi sono fatto forza e ho offerto l'olocausto». 13 Allora Samuele  disse a Saul: «Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il  comandamento che l'Eterno, il tuo DIO, ti aveva prescritto. L'Eterno  infatti avrebbe stabilito il tuo regno su Israele in perpetuo. 14 Ora  invece il tuo regno non durerà. L'Eterno si è cercato un uomo secondo il  suo cuore, e l'Eterno lo ha stabilito principe del suo popolo, perché  tu non hai osservato ciò che l'Eterno ti aveva comandato». 15 Poi  Samuele si levò e salì da Ghilgal a Ghibeah di Beniamino, e Saul passò  in rassegna il popolo che si trovava con lui; erano circa seicento  uomini. 16 Or Saul, Gionathan suo figlio e la gente rimasta con loro  rimasero a Ghibeah di Beniamino, mentre i Filistei erano accampati a  Mikmash. 17 Poi dall'accampamento dei Filistei uscirono dei razziatori  divisi in tre schiere: una schiera si diresse sulla via di Ofrah, verso  il paese di Shual; 18 un'altra schiera si diresse sulla via di  Beth-Horon; la terza schiera si diresse sulla via della frontiera che  domina la valle di Tseboim, verso il deserto. 19 Or in tutto il paese  d'Israele non si trovava alcun fabbro, perché i Filistei dicevano: «Gli  Ebrei non fabbrichino spade o lance». 20 Così tutti gl'Israeliti  scendevano dai Filistei per affilare chi il suo vomero, chi la sua  zappa, chi la sua scure, chi la sua vanga. 21 Il prezzo per l'affilatura  era di un pim per le vanghe, per le zappe, per i tridenti, per le scuri  e per aggiustare i pungoli. 22 Così, nel giorno della battaglia, non si  trovava né spada né lancia in mano a tutta la gente che era con Saul e  con Gionathan; ne avevano solamente Saul e Gionathan suo figlio. 23 La  guarnigione dei Filistei uscì quindi verso il passo di Mikmash.

Vittoria di Gionathan. Insensato giuramento di Saul
14:1  Or avvenne che un giorno, Gionathan, figlio di Saul, disse al suo  giovane scudiero: «Vieni, andiamo verso la postazione dei Filistei, che è  dall'altra parte». Ma non disse nulla a suo padre. 2 Saul stava allora  all'estremità di Ghibeah sotto il melograno che è a Migron, e la gente  che aveva con sé ammontava a circa seicento uomini. 3 Ahijah, figlio di  Ahitub, fratello d'Ikabod, figlio di Finehas, figlio di Eli sacerdote  dell'Eterno, a Sciloh indossava l'efod. Ma il popolo non sapeva che  Gionathan se ne fosse andato. 4 Or fra i valichi per i quali Gionathan  cercava di arrivare alla postazione dei Filistei, c'era una roccia  sporgente da una parte e una roccia sporgente dall'altra parte: una si  chiamava Botsets e l'altra Seneh. 5 Una delle rocce sporgenti sorgeva a  nord di fronte a Mikmash, e l'altra a sud di fronte a Ghibeah. 6  Gionathan disse al suo giovane scudiero: «Vieni, andiamo verso la  postazione di questi incirconcisi; forse l'Eterno opererà a nostro  favore, perché nulla può impedire all'Eterno di salvare con molti o con  pochi». 7 Il suo scudiero gli rispose: «Fa' tutto ciò che hai nel cuore;  va' pure; eccomi pronto ad andare con te ovunque il tuo cuore  desidera». 8 Allora Gionathan disse: «Ecco, noi andremo verso quegli  uomini e ci faremo vedere da loro. 9 Se ci diranno: "Fermatevi finché  noi vi raggiungiamo", ci fermeremo al nostro posto e non saliremo da  loro; 10 ma se diranno: "Salite da noi", saliremo, perché l'Eterno li ha  dati nelle nostre mani; e questo ci servirà di segno». 11 Così entrambi  si fecero vedere dalla guarnigione dei Filistei; e i Filistei dissero:  «Ecco gli Ebrei che escono dalle grotte dove si erano nascosti!». 12 Poi  gli uomini della guarnigione si rivolsero a Gionathan e al suo scudiero  e dissero: «Salite da noi che abbiamo qualcosa da dirvi». Allora  Gionathan disse al suo scudiero: «Sali dietro di me, perché l'Eterno li  ha dati nelle mani d'Israele». 13 Gionathan salì arrampicandosi con le  mani e con i piedi, seguito dal suo scudiero. I Filistei cadevano  davanti a Gionathan, e il suo scudiero dietro di lui li finiva. 14  Questa fu la prima strage, compiuta da Gionathan e dal suo scudiero; in  essa caddero circa venti uomini, in circa mezzo iugero di terra. 15 Lo  spavento si diffuse nell'accampamento, nella campagna e fra tutto il  popolo; la guarnigione e i razziatori furono anch'essi spaventati; la  terra stessa tremò, e fu così uno spavento di DIO. 16 Le sentinelle di  Saul a Ghibeah di Beniamino guardarono e videro che la moltitudine si  disperdeva e fuggiva di qui e di là. 17 Allora Saul disse alla gente che  era con lui: «Fate l'appello per vedere chi se n'è andato da noi».  Fatto l'appello, ecco che mancavano Gionathan e il suo scudiero. 18  Allora Saul disse ad Ahijah: «Fa' accostare l'arca di DIO!» (poiché  allora l'arca di DIO era con i figli d'Israele). 19 Or, mentre Saul  parlava col sacerdote, il tumulto nell'accampamento dei Filistei andava  crescendo; così Saul disse al sacerdote: «Ritira la tua mano!». 20 Poi  Saul e tutto il popolo che era con lui si radunarono e si mossero verso  il luogo della battaglia; ed ecco che la spada di ognuno era rivolta  contro il suo compagno, e la confusione era grandissima. 21 Gli Ebrei  stessi, che da un po' di tempo si trovavano con i Filistei ed erano  saliti con loro all'accampamento dalla regione circostante, si unirono  con gl'Israeliti che erano con Saul e Gionathan. 22 Similmente tutti  gl'Israeliti che si erano nascosti nella regione montuosa di Efraim,  quando seppero che i Filistei fuggivano, si misero anch'essi a  inseguirli unendosi alla battaglia. 23 Così in quel giorno l'Eterno  salvò Israele e la battaglia si estese fino a Beth-Aven. 24 Ma in quel  giorno gli uomini d'Israele erano stremati, perché Saul aveva fatto fare  al popolo questo giuramento: «Maledetto l'uomo che toccherà cibo prima  di sera, prima che mi sia vendicato dei miei nemici». Così nessuno del  popolo toccò cibo. 25 Or tutto il popolo entrò in una foresta, dove  c'era del miele per terra. 26 Come il popolo entrò nella foresta, vide  il miele che colava; ma nessuno si portò la mano alla bocca, perché il  popolo aveva timore del giuramento. 27 Ma Gionathan non aveva sentito  quando suo padre aveva fatto giurare il popolo; perciò stese la punta  del bastone che teneva in mano, la intinse nel favo di miele e portò la  mano alla bocca; così la sua vista si schiarì. 28 Uno del popolo prese  la parola e disse: «Tuo padre ha espressamente fatto fare al popolo  questo giuramento, dicendo: "Maledetto l'uomo che toccherà cibo oggi",  benché il popolo fosse stremato». 29 Allora Gionathan disse: «Mio padre  ha recato un danno al paese; vedete come, per aver gustato un po' di  questo miele, la mia vista si è schiarita. 30 Quanto meglio sarebbe  stato se il popolo avesse oggi mangiato liberamente del bottino che ha  trovato presso i nemici! Non ci sarebbe stata una più grande strage dei  Filistei?». 31 In quel giorno essi sconfissero i Filistei da Mikmash ad  Aijalon, ma il popolo era estenuato. 32 Così il popolo si gettò sul  bottino, prese pecore, buoi e vitelli e li scannò a terra; e il popolo  li mangiò col sangue. 33 Questo fu riferito a Saul e gli fu detto:  «Ecco, il popolo pecca contro l'Eterno, mangiando carne col sangue».  Egli disse: «Voi avete commesso una trasgressione; rotolate subito qui  da me una grande pietra». 34 Poi Saul ordinò: «Sparpagliatevi fra il  popolo e ditegli: "Ognuno porti qui da me il suo bue e la sua pecora;  scannateli qui e poi mangiate, ma non peccate contro l'Eterno mangiando  carne con sangue!"». Così ognuno del popolo quella notte portò con sé il  suo bue e lo scannò in quel luogo. 35 Saul edificò quindi un altare  all'Eterno; questo fu il primo altare che egli edificò all'Eterno. 36  Poi Saul disse: «Scendiamo di notte a inseguire i Filistei e  deprediamoli fino alla luce del mattino; e non lasciamo in vita uno solo  di loro». Il popolo rispose: «Fa' tutto ciò che ti sembra bene». Allora  il sacerdote disse: «Avviciniamoci a DIO qui». 37 Così Saul interrogò  DIO: «Devo scendere a inseguire i Filistei? Li darai nelle mani  d'Israele?». Ma DIO non gli diede alcuna risposta. 38 Saul allora disse:  «Avvicinatevi qui, voi tutti capi del popolo, e riconoscete e vedete  quale sia stato il peccato oggi commesso, 39 perché, come è vero che  l'Eterno, il salvatore d'Israele, vive, anche se si trovasse in  Gionathan mio figlio, egli dovrà morire». Ma nessuno fra tutto il popolo  gli rispose. 40 Allora egli disse a tutto Israele: «Voi state da una  parte, e io e Gionathan mio figlio staremo dall'altra». Il popolo  rispose a Saul: «Fa' ciò che ti sembra bene». 41 Perciò Saul disse  all'Eterno: «DIO d'Israele, da' la giusta risposta». Così furono  designati Gionathan e Saul, e il popolo scampò. 42 Poi Saul disse:  «Tirate a sorte fra me e Gionathan mio figlio». Così fu designato  Gionathan. 43 Allora Saul disse a Gionathan: «Dimmi ciò che hai fatto».  Gionathan gli dichiarò e disse: «Ho assaggiato un po' di miele con la  punta del bastone che avevo in mano; eccomi, morirò!». 44 Saul disse:  «DIO faccia questo e anche peggio, perché tu certamente morirai, o  Gionathan!». 45 Ma il popolo disse a Saul: «Dovrà Gionathan, che ha  operato questa grande liberazione in Israele, morire? Non sia mai! Com'è  vero che l'Eterno vive, non cadrà in terra un sol capello del suo capo,  perché oggi egli ha operato con DIO»! Così il popolo salvò Gionathan,  ed egli non morì. 46 Poi Saul tornò dall'inseguimento dei Filistei, e i  Filistei fecero ritorno al loro paese. 47 Così Saul consolidò il regno  su Israele e fece guerra a tutti i suoi nemici tutt'intorno: a Moab, ai  figli di Ammon, a Edom, ai re di Tsobah e ai Filistei; ovunque si  volgeva, vinceva. 48 Compì imprese di valore, sconfisse gli Amalekiti e  liberò Israele dalle mani di quelli che lo depredavano. 49 I figli di  Saul erano: Gionathan, Jishui e Malkishuah; e le sue due figlie si  chiamavano: la primogenita Merab, e la minore Mikal. 50 Il nome della  moglie di Saul era Ahinoam, figlia di Ahimaaz, e il nome del capitano  del suo esercito era Abner, figlio di Ner, zio di Saul. 51 Kish, padre  di Saul, e Ner, padre di Abner, erano figli di Abiel. 52 Per tutta la  vita di Saul vi fu una guerra spietata contro i Filistei; ogni uomo  forte e ogni giovane valoroso che Saul vedeva, lo prendeva con sé.

Ubbidienza parziale di Saul
15:1  Poi Samuele disse a Saul: «L'Eterno mi ha mandato per ungerti re sopra  il suo popolo, sopra Israele; ora dunque ascolta le parole dell'Eterno. 2  Così dice l'Eterno degli eserciti: Io punirò Amalek per ciò che fece a  Israele quando gli si oppose per via, mentre usciva dall'Egitto. 3 Ora  va', colpisci Amalek e vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene  senza avere alcuna pietà di lui, ma uccidi uomini e donne, fanciulli e  lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini». 4 Saul dunque convocò il  popolo e lo passò in rassegna a Telaim: duecentomila fanti e diecimila  uomini di Giuda. 5 Saul venne alla città di Amalek e tese un'imboscata  nella valle. 6 Poi Saul disse ai Kenei: «Andatevene, ritiratevi, uscite  fuori di mezzo agli Amalekiti, affinché non vi distrugga con loro,  perché usaste clemenza verso tutti i figli d'Israele quando uscivano  dall'Egitto». Così i Kenei si ritirarono di mezzo agli Amalekiti. 7 Saul  sconfisse gli Amalekiti da Havilah fino a Shur, che è di fronte  all'Egitto. 8 Egli prese vivo Agag, re degli Amalekiti, e votò allo  sterminio tutto il popolo, passandolo a fil di spada. 9 Ma Saul e il  popolo risparmiarono Agag e il meglio delle pecore e dei buoi, gli  animali grassi, gli agnelli e tutto il meglio, rifiutandosi di votarli  allo sterminio; ma votarono allo sterminio tutto ciò che era scadente e  di nessun valore.

Dio rigetta Saul come re d'Israele
10  Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Samuele, dicendo: 11 «Io mi  pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha  eseguito i miei ordini». Samuele ne fu rattristato e gridò all'Eterno  tutta la notte. 12 Al mattino presto Samuele si levò per andare incontro  a Saul; ma vennero a dire a Samuele: «Saul è andato a Karmel, ed ecco  che si è eretto un monumento; poi è tornato passando oltre, ed è sceso a  Ghilgal». 13 Samuele allora si recò da Saul, e Saul gli disse:  «Benedetto sii tu dall'Eterno! Io ho eseguito l'ordine dell'Eterno». 14  Ma Samuele disse: «Cos'è dunque questo belar di pecore che mi giunge  agli orecchi e questo muggir di buoi che sento?». 15 Saul rispose:  «Questi sono animali presi dagli Amalekiti, perché il popolo ha  risparmiato il meglio delle pecore e dei buoi per farne dei sacrifici  all'Eterno, il tuo DIO; il resto però l'abbiamo votato allo sterminio».  16 Allora Samuele disse a Saul: «Basta! Io ti annunzierò ciò che  l'Eterno mi ha detto questa notte!». Saul gli disse: «Parla». 17 Così  Samuele disse: «Non è forse vero che quando eri piccolo ai tuoi occhi  sei diventato capo delle tribù d'Israele, e l'Eterno ti ha unto re  d'Israele? 18 L'Eterno ti aveva dato una missione, dicendo: "Va', vota  allo sterminio quei peccatori degli Amalekiti e combatti contro di loro  finché siano sterminati". 19 Perché dunque non hai ubbidito alla voce  dell'Eterno, ma ti sei gettato sul bottino e hai fatto ciò che è male  agli occhi dell'Eterno?». 20 Saul disse a Samuele: «Ma io ho ubbidito  alla voce dell'Eterno, ho compiuto la missione che l'Eterno mi aveva  affidato, ho riportato Agag, re di Amalek, e ho votato allo sterminio  gli Amalekiti. 21 Il popolo però ha preso le cose migliori che avrebbero  dovuto essere sterminate, per farne sacrifici all'Eterno, il tuo DIO, a  Ghilgal». 22 Samuele disse: «Gradisce forse l'Eterno gli olocausti e i  sacrifici come l'ubbidire alla voce dell'Eterno? Ecco, l'ubbidienza è  migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso  dei montoni. 23 Poiché la ribellione è come il peccato di divinazione, e  l'ostinatezza è come il culto agli idoli e agli dèi domestici. Poiché  hai rigettato la parola dell'Eterno, anch'egli ti ha rigettato come re».  24 Allora Saul disse a Samuele: «Ho peccato per aver trasgredito il  comando dell'Eterno e le tue parole, perché ho avuto paura del popolo e  ho dato ascolto alla sua voce. 25 Ma ora, ti prego, perdona il mio  peccato e ritorna con me, perché mi possa prostrare davanti all'Eterno».  26 Ma Samuele rispose a Saul: «Io non ritornerò con te, perché hai  rigettato la parola dell'Eterno e l'Eterno ha rigettato te, perché tu  non sia più re sopra Israele». 27 Come Samuele si voltava per andarsene,  Saul afferrò il lembo del suo mantello, che si strappò. 28 Allora  Samuele gli disse: «L'Eterno oggi ha strappato da te il regno d'Israele e  lo ha dato a un altro, che è migliore di te. 29 La Gloria d'Israele non  mentirà e non si pentirà, perché egli non è un uomo che si pente». 30  Allora Saul disse: «Ho peccato, ma adesso onorami, ti prego, davanti  agli anziani del mio popolo e davanti a Israele; ritorna con me, perché  mi possa prostrare davanti all'Eterno, il tuo DIO». 31 Samuele dunque  ritornò con Saul, e Saul si prostrò davanti all'Eterno. 32 Poi Samuele  disse: «Portatemi Agag, re degli Amalekiti». Agag andò da lui di buon  umore. Or Agag diceva: «Certamente l'amarezza della morte è passata». 33  Samuele gli disse: «Come la tua spada privò di figli le donne, così tua  madre sarà privata del figlio fra le donne». Samuele quindi tagliò a  pezzi Agag davanti all'Eterno a Ghilgal. 34 Poi Samuele andò a Ramah, e  Saul salì a casa sua, a Ghibeah di Saul. 35 Samuele non andò più a  vedere Saul fino al giorno della sua morte, perché Samuele faceva  cordoglio per Saul; e l'Eterno si pentì di aver fatto Saul re d'Israele.

Samuele unge re Davide
16:1  L'Eterno disse a Samuele: «Fino a quando farai cordoglio per Saul,  mentre io l'ho rigettato perché non regni sopra Israele? Riempi il tuo  corno di olio e va'; ti mando da Isai il Betlemita, perché mi sono  scelto un re tra i suoi figli». 2 Samuele rispose: «Come posso andare?  Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà». L'Eterno disse: «Prenderai con te  una giovenca e dirai: "Sono venuto per offrire un sacrificio  all'Eterno". 3 Inviterai Isai al sacrificio, io ti indicherò ciò che  dovrai fare, e tu mi ungerai colui che ti dirò». 4 Così Samuele fece  quello che l'Eterno gli aveva detto e andò a Betlemme; gli anziani della  città gli andarono incontro tremanti e gli dissero: «Vieni  pacificamente?». 5 Egli rispose: «Vengo pacificamente; sono venuto ad  offrire un sacrificio all'Eterno; purificatevi e venite con me al  sacrificio». Fece anche purificare Isai e i suoi figli e li invitò al  sacrificio. 6 Quando essi giunsero, egli posò lo sguardo su Eliab e  disse: «Certamente l'unto dell'Eterno è davanti a lui». 7 Ma l'Eterno  disse a Samuele: «Non badare al suo aspetto né all'altezza della sua  statura, poiché io l'ho rifiutato, perché l'Eterno non vede come vede  l'uomo; l'uomo infatti guarda all'apparenza, ma l'Eterno guarda al  cuore». 8 Allora Isai chiamò Abinadab e lo fece passare davanti a  Samuele; ma Samuele disse: «L'Eterno non si è scelto neppure questo». 9  Poi Isai fece passare Shammah, ma Samuele disse: «L'Eterno non si è  scelto neppure questo». 10 Isai fece così passare sette dei suoi figli  davanti a Samuele; ma Samuele disse ad Isai: «L'Eterno non ha scelto  nessuno di questi». 11 Poi Samuele disse ad Isai: «Sono tutti qui i tuoi  figli?». Egli rispose: «Rimane ancora il più giovane che ora si trova a  pascolare le pecore». Samuele disse ad Isai: «Manda a prenderlo, perché  non ci metteremo a tavola prima che sia giunto qui». 12 Allora egli lo  mandò a prendere. Or Davide era rossiccio, con begli occhi e un  bell'aspetto. E l'Eterno disse a Samuele: «Levati, ungilo, perché è  lui». 13 Allora Samuele prese il corno dell'olio e lo unse in mezzo ai  suoi fratelli; da quel giorno in poi lo Spirito dell'Eterno investì  Davide. Poi Samuele si levò e andò a Ramah.

Davide chiamato al servizio di Saul
14  Or lo Spirito dell'Eterno si era allontanato da Saul e un cattivo  spirito da parte dell'Eterno lo terrorizzava. 15 I servi di Saul gli  dissero: «Ecco, un cattivo spirito da parte di DIO ti turba. 16 Il  nostro signore comandi dunque ai tuoi servi che ti stanno davanti di  cercare un uomo che suoni bene l'arpa; quando poi il cattivo spirito da  parte di DIO ti investirà, egli metterà mano all'arpa e tu starai bene».  17 Saul disse ai suoi servitori: «Trovatemi un uomo che suoni bene e  fatelo venire da me». 18 Allora uno dei domestici prese a dire: «Ecco io  ho veduto un figlio di Isai, il Betlemita, che sa suonare bene: è un  uomo forte e valoroso, abile nel combattere, eloquente nel parlare e di  bell'aspetto, e l'Eterno è con lui». 19 Saul dunque inviò dei messaggeri  a Isai per dirgli: «Mandami tuo figlio Davide, che è col gregge». 20  Allora Isai prese un asino carico di pane, un otre di vino, un capretto e  li mandò a Saul per mezzo di Davide suo figlio. 21 Davide arrivò da  Saul e rimase al suo servizio; Saul si affezionò grandemente a lui ed  egli divenne suo scudiero. 22 Saul mandò quindi a dire a Isai: «Ti  prego, lascia Davide al mio servizio, perché ha trovato grazia ai miei  occhi». 23 Ora, quando il cattivo spirito da parte di DIO investiva  Saul, Davide prendeva l'arpa e la suonava con la mano; allora Saul si  sentiva risollevato e stava meglio, e il cattivo spirito si allontanava  da lui.

Davide vince Goliath
17:1  Or i Filistei radunarono le loro truppe per combattere; si radunarono a  Sokoh, che appartiene a Giuda, e si accamparono fra Sokoh e Azekah, a  Efes-Dammim. 2 Anche Saul e gli uomini d'Israele si radunarono e si  accamparono nella valle del Terebinto, e si schierarono in battaglia  contro i Filistei. 3 I Filistei stavano sul monte da una parte e Israele  stava sul monte dall'altra parte, e fra di loro c'era la valle. 4  Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione di nome Goliath, di  Gath, alto sei cubiti e un palmo. 5 Aveva in testa un elmo di bronzo,  era vestito di una corazza a maglie, il cui peso era di cinquemila sicli  di bronzo; 6 alle gambe portava gambiere di bronzo e un giavellotto di  bronzo sospeso alle spalle. 7 L'asta della sua lancia era come un subbio  di tessitore, e la punta della lancia pesava seicento sicli di ferro;  davanti a lui camminava il suo scudiero. 8 Egli dunque si fermò e gridò  alle schiere d'Israele, dicendo: «Perché siete usciti per schierarvi in  ordine di battaglia? Non sono io un Filisteo e voi i servi di Saul?  Sceglietevi un uomo che scenda contro di me. 9 Se sarà in grado di  combattere con me e di uccidermi, noi saremo vostri servi; ma se io sarò  vincitore e lo ucciderò, voi sarete nostri servi e ci servirete». 10 Il  Filisteo poi aggiunse: «Io lancio oggi una sfida alle schiere  d'Israele: Datemi un uomo e ci batteremo!». 11 Quando Saul e tutto  Israele udirono queste parole del Filisteo, rimasero costernati ed  ebbero grande paura. 12 Or Davide era figlio di quell'Efrateo di  Betlemme di Giuda, di nome Isai, che aveva otto figli. Al tempo di Saul,  quest'uomo era vecchio e avanzato negli anni. 13 I tre figli maggiori  d'Isai erano andati in guerra al seguito di Saul; i nomi dei tre figli  che erano andati in guerra erano: Eliab, il primogenito, Abinadab il  secondo, e Shammah il terzo. 14 Davide era il più giovane e i tre  maggiori erano andati al seguito di Saul. 15 Davide invece andava e  veniva da Saul per pascolare il gregge di suo padre a Betlemme. 16 Il  Filisteo si faceva avanti mattina e sera, e continuò a presentarsi per  quaranta giorni. 17 Or Isai disse a Davide, suo figlio: «Prendi per i  tuoi fratelli un'efa di questo grano arrostito e questi dieci pani e  portali in fretta ai tuoi fratelli nell'accampamento. 18 Porta anche  queste dieci forme di formaggio al capitano del loro migliaio; vedi come  stanno i tuoi fratelli e riportami un pegno da parte loro. 19 Saul con i  tuoi fratelli e tutti gli uomini d'Israele sono nella valle del  Terebinto a combattere contro i Filistei». 20 Così Davide si alzò al  mattino presto, lasciò le pecore a un guardiano, prese il suo carico e  partì come Isai gli aveva ordinato. Giunse al campo dei carri, quando  l'esercito usciva per schierarsi in battaglia e lanciava il grido di  guerra. 21 Israeliti e Filistei si erano schierati in ordine di  battaglia, esercito contro esercito. 22 Davide, lasciato il suo carico  nelle mani del guardiano dei bagagli, corse alle schiere di battaglia;  giunto, chiese ai suoi fratelli come stavano. 23 Mentre parlava con  loro, ecco uscire dalle schiere dei Filistei quel campione, il Filisteo  di Gath, di nome Goliath, e ripetere le solite parole; e Davide le udì.  24 Tutti gli uomini d'Israele, alla vista di quell'uomo, fuggirono da  lui ed ebbero grande paura. 25 Gli uomini d'Israele dicevano: «Avete  visto quell'uomo che avanza? Egli avanza per sfidare Israele. Chiunque  lo ucciderà, il re lo ricolmerà di grandi ricchezze, gli darà sua figlia  ed esenterà da ogni tributo la casa di suo padre in Israele». 26 Allora  Davide, rivolgendosi agli uomini che stavano vicino a lui, disse: «Che  si farà all'uomo che ucciderà questo Filisteo e allontanerà la vergogna  da Israele? Ma chi è mai questo Filisteo incirconciso, che osa insultare  le schiere del DIO vivente?». 27 La gente gli rispose con le stesse  parole, dicendo: «Così sarà fatto a colui che lo ucciderà». 28 Eliab,  suo fratello maggiore lo sentì mentre parlava con quegli uomini, così  Eliab si accese d'ira contro Davide e disse: «Perché sei sceso qui? A  chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco il tuo  orgoglio e la malignità del tuo cuore: sei sceso qui per vedere la  battaglia?». 29 Davide rispose: «Che ho io fatto ora? Non era che una  semplice domanda!». 30 Allontanandosi da lui, si rivolse a un altro e  fece la stessa domanda; e la gente gli diede la stessa risposta di  prima. 31 Come udirono le parole che Davide aveva detto, le riportarono a  Saul, che lo mandò a chiamare. 32 Davide disse a Saul: «Nessuno si  perda d'animo a motivo di costui! Il tuo servo andrà a combattere con  questo Filisteo». 33 Saul disse a Davide: «Tu non puoi andare contro  questo Filisteo per batterti con lui, perché tu non sei che un ragazzo,  mentre lui è un guerriero fin dalla sua giovinezza». 34 Ma Davide  rispose a Saul: «Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre; quando  un leone o un orso veniva a portar via una pecora dal gregge, 35 io lo  inseguivo, lo colpivo e la strappavo dalle sue fauci; se poi quello si  rivoltava contro di me, io l'afferravo per la criniera, lo colpivo e  l'ammazzavo. 36 Sì, il tuo servo ha ucciso il leone e l'orso; e questo  incirconciso Filisteo sarà come uno di loro, perché ha insultato le  schiere del DIO vivente». 37 Davide soggiunse: «L'Eterno che mi liberò  dalla zampa del leone e dalla zampa dell'orso, mi libererà anche dalla  mano di questo Filisteo». Allora Saul disse a Davide: «Va' e l'Eterno  sia con te». 38 Poi Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in  capo un elmo di bronzo e gli fece indossare la corazza. 39 Davide quindi  cinse la spada di Saul sopra l'armatura e cercò di camminare, perché  non vi era abituato. Ma Davide disse a Saul: «Io non posso camminare con  quest'armatura perché non ci sono abituato». Così Davide se la tolse di  dosso. 40 Poi prese in mano il suo bastone, si scelse nel torrente  cinque pietre lisce, le pose nella sacca da pastore, in un sacchetto che  aveva; poi, con la sua fionda in mano, mosse contro il Filisteo. 41  Anche il Filisteo avanzò avvicinandosi sempre più a Davide, mentre il  suo scudiero lo precedeva. 42 Il Filisteo guardava attentamente e,  scorto Davide, lo disprezzò, perché era soltanto un giovane, rossiccio e  di bell'aspetto. 43 Il Filisteo disse a Davide: «Sono io forse un cane,  che tu vieni contro di me con dei bastoni?». E il Filisteo maledisse  Davide in nome dei suoi dèi. 44 Poi il Filisteo disse a Davide: «Vieni  qui, e io darò la tua carne agli uccelli del cielo e alle bestie dei  campi». 45 Allora Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la  spada, con la lancia e col giavellotto; ma io vengo a te nel nome  dell'Eterno degli eserciti, il DIO delle schiere d'Israele che tu hai  insultato. 46 Oggi stesso l'Eterno ti consegnerà nelle mie mani; e io ti  abbatterò, ti taglierò la testa e darò oggi stesso i cadaveri  dell'esercito dei Filistei agli uccelli del cielo e alle fiere della  terra, affinché tutta la terra sappia che c'è un Dio in Israele. 47  Allora tutta questa moltitudine saprà che l'Eterno non salva per mezzo  di spada né per mezzo di lancia; poiché l'esito della battaglia dipende  dall'Eterno, ed egli vi darà nelle nostre mani». 48 Quando il Filisteo  si mosse e si fece avanti per andare incontro a Davide, anche Davide  corse prontamente verso la linea di battaglia incontro al Filisteo; 49  mise la mano nella sacca, ne trasse fuori una pietra, la lanciò con la  fionda e colpì il Filisteo in fronte; la pietra si conficcò nella fronte  ed egli cadde con la faccia a terra. 50 Così Davide con una fionda e  con una pietra vinse il Filisteo; e lo colpì e l'uccise, benché Davide  non avesse alcuna spada in mano. 51 Poi Davide corse, si gettò sul  Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise troncandogli con  essa la testa. Quando i Filistei videro che il loro eroe era morto, si  diedero alla fuga. 52 Allora gli uomini d'Israele e di Giuda si  levarono, alzando grida di guerra, e inseguirono i Filistei fino  all'ingresso della valle e alle porte di Ekron. I Filistei feriti a  morte caddero sulla via di Shaaraim, fino a Gath e a Ekron. 53 Quando i  figli d'Israele ritornarono dall'inseguimento dei Filistei,  saccheggiarono il loro accampamento. 54 Poi Davide prese la testa del  Filisteo e la portò a Gerusalemme, ma le sue armi le ripose nella sua  tenda. 55 Quando Saul aveva visto Davide uscire contro il Filisteo,  aveva chiesto ad Abner, capo dell'esercito: «Abner, di chi è figlio  questo giovane?». Abner rispose: «Com'è vero che tu vivi, o re, non lo  so». 56 Allora il re disse: «Informati di chi sia figlio questo  ragazzo». 57 Quando Davide ritornò dall'uccisione del Filisteo, Abner lo  prese e lo condusse davanti a Saul, mentre egli aveva ancora in mano la  testa del Filisteo. 58 Saul gli disse: «Giovane, di chi sei figlio?».  Davide rispose: «Sono figlio del tuo servo, Isai il Betlemita».

Amicizia di Gionathan e Davide. Saul, geloso di Davide, cerca in vari modi di farlo morire
18:1  Quando ebbe finito di parlare a Saul, l'anima di Gionathan rimase  legata all'anima di Davide, e Gionathan l'amò come l'anima sua. 2 Quel  giorno Saul lo prese con sé e non gli permise più di ritornare a casa di  suo padre. 3 Gionathan fece quindi un patto con Davide, perché lo amava  come la sua anima. 4 Poi Gionathan si tolse il mantello che indossava e  lo diede a Davide, e vi aggiunse pure le sue vesti, la sua spada, il  suo arco e la sua cintura. 5 Davide andava ovunque Saul lo mandava e  riusciva bene. Così Saul lo mise a capo degli uomini di guerra, ed era  gradito a tutto il popolo e anche ai servi di Saul. 6 Al loro rientro,  quando Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, le donne uscirono da  tutte le città d'Israele incontro al re Saul, cantando e danzando con  tamburelli, con grida di gioia e con strumenti musicali. 7 Così le donne  si rispondevano a vicenda cantando, e dicevano: «Saul ha ucciso i suoi  mille, e Davide i suoi diecimila». 8 La cosa irritò grandemente Saul e  quelle parole gli dispiacquero, e disse: «A Davide ne hanno attribuito  diecimila e a me ne hanno attribuito solo mille. Ora non gli manca altro  che il regno!». 9 Così Saul da quel giorno in poi guardò Davide con  gelosia. 10 Il giorno dopo un cattivo spirito, da parte di DIO,  s'impossessò di Saul che si comportava come un pazzo in mezzo alla casa,  mentre Davide suonava l'arpa con la sua mano come gli altri giorni, e  Saul aveva in mano la lancia. 11 Così Saul scagliò la lancia, dicendo:  «Inchioderò Davide al muro!». Ma Davide schivò il colpo per due volte.  12 Saul aveva paura di Davide perché l'Eterno era con lui, mentre si era  ritirato da Saul. 13 Perciò Saul lo allontanò da sé e lo fece capitano  di mille uomini, ed egli andava e veniva alla testa del popolo. 14 Or  Davide riusciva bene in tutte le sue imprese, e l'Eterno era con lui. 15  Saul, vedendo che egli riusciva molto bene, aveva timore di lui; 16 ma  tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro  testa. 17 Poi Saul disse a Davide: «Ecco Merab, la mia figlia maggiore;  io te la darò in moglie; sii per me un figlio valoroso e combatti le  battaglie dell'Eterno». Or Saul pensava: «Non sia la mia mano a  colpirlo, ma sia la mano dei Filistei». 18 Ma Davide rispose a Saul:  «Chi sono io e cosa è la vita mia e la famiglia di mio padre in Israele,  perché io divenga genero del re?». 19 Or avvenne che, quando venne il  momento di dare Merab, figlia di Saul, a Davide, essa fu data in moglie  ad Adriel, il Meholathita. 20 Ma Mikal, figlia di Saul, amava Davide; lo  riferirono a Saul e la cosa gli piacque. 21 Così Saul pensò: «Gliela  darò, perché sia per lui un laccio e perché egli cada sotto la mano dei  Filistei». Saul dunque disse a Davide una seconda volta: «Oggi puoi  diventare mio genero». 22 Poi Saul ordinò ai suoi servi: «Parlate in  segreto a Davide e ditegli: "Ecco, il re è soddisfatto di te e tutti i  suoi servi ti amano, diventa dunque il genero del re"». 23 I servi di  Saul riportarono queste parole a Davide. Ma Davide rispose: «Vi pare  piccola cosa diventare genero del re? Io sono un uomo povero e di bassa  condizione». 24 I servi riferirono a Saul: «Davide ha risposto in questo  modo». 25 Allora Saul disse: «Direte così a Davide: "Il re non desidera  alcuna dote ma cento prepuzi dei Filistei, per fare vendetta sui nemici  del re"». Or Saul complottava di far morire Davide per mezzo dei  Filistei. 26 Quando i servi riferirono a Davide queste parole, parve  bene a Davide di diventare genero del re. I giorni fissati non erano  ancora trascorsi, 27 quando Davide si levò e partì con i suoi uomini, e  uccise duecento uomini dei Filistei. Poi Davide portò i loro prepuzi e  li consegnò in numero esatto al re, per diventare suo genero. Allora  Saul gli diede sua figlia Mikal in moglie. 28 Così Saul vide e comprese  che l'Eterno era con Davide; e Mikal, figlia di Saul, lo amava. 29 Saul  ebbe ancora più paura di Davide e rimase nemico di Davide tutti i giorni  che visse. 30 Poi i principi dei Filistei uscirono a combattere ma,  ogni volta che uscivano, Davide riusciva meglio di tutti i servi di  Saul; così il suo nome divenne molto famoso.

Saul cerca ancora di uccidere Davide. Fuga di Davide
19:1  Saul parlò a suo figlio Gionathan e a tutti i suoi servi di fare morire  Davide. Ma Gionathan, figlio di Saul, nutriva un grande affetto per  Davide. 2 Così Gionathan informò Davide, dicendo: «Saul, mio padre,  cerca di farti morire; perciò domani mattina fa' attenzione, rimani in  un luogo segreto e nasconditi. 3 Io uscirò e starò accanto a mio padre  nel campo dove ti trovi tu, e parlerò di te a mio padre. Vedrò che cosa  succede e te lo farò sapere». 4 Gionathan dunque parlò a Saul suo padre  in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo,  contro Davide, perché egli non ha peccato contro di te, e perché le sue  imprese ti sono state di grande utilità. 5 Egli ha esposto la propria  vita al pericolo, quando ha ucciso il Filisteo, e l'Eterno ha operato  una grande liberazione per tutto Israele. Tu hai visto e ti sei  rallegrato; perché dunque peccheresti contro il sangue innocente,  facendo morire Davide senza motivo?». 6 Saul diede ascolto alla voce di  Gionathan e giurò: «Com'è vero che l'Eterno vive, egli non morirà!». 7  Allora Gionathan chiamò Davide e gli riferì tutte queste cose. Poi  Gionathan ricondusse Davide da Saul, ed egli rimase al suo servizio come  prima. 8 Cominciò di nuovo la guerra; così Davide uscì a combattere  contro i Filistei e inflisse loro una grave sconfitta, ed essi si  diedero alla fuga davanti a lui. 9 Ma un cattivo spirito da parte  dell'Eterno, s'impossessò di Saul, mentre stava in casa sua con la sua  lancia in mano, e Davide stava suonando l'arpa con la mano. 10 Saul  cercò d'inchiodare Davide al muro con la lancia, ma Davide fuggì davanti  a Saul, ed egli conficcò la lancia nel muro. Davide fuggì e si mise in  salvo quella stessa notte. 11 Saul allora inviò messaggeri a casa di  Davide per sorvegliarlo e ucciderlo il mattino dopo; ma Mikal, moglie di  Davide, lo avvertì della cosa, dicendo: «Se non ti metti in salvo  questa notte, domani sarai morto». 12 Così Mikal calò Davide dalla  finestra; ed egli se ne andò, fuggì e si mise in salvo. 13 Poi Mikal  prese l'idolo di casa e lo pose nel letto; al posto del capo mise una  coltre di pelo di capra e la coperse con un panno. 14 Quando Saul inviò i  messaggeri a prendere Davide, ella disse: «È malato». 15 Allora Saul  inviò di nuovo i messaggeri a vedere Davide e disse loro: «Portatemelo  nel letto, perché io lo faccia morire». 16 Quando i messaggeri  arrivarono, ecco che nel letto c'era l'idolo di casa, con una coltre di  pelo di capra al posto del capo. 17 Allora Saul disse a Mikal: «Perché  mi hai ingannato in questo modo e hai fatto fuggire il mio nemico,  permettendogli di mettersi in salvo?». Mikal rispose a Saul: «Egli mi ha  detto: "Lasciami andare, altrimenti ti uccido"». 18 Davide dunque fuggì  e si mise in salvo; andò da Samuele a Ramah e gli raccontò tutto ciò  che Saul gli aveva fatto. Poi lui e Samuele andarono a stare a Naioth.  19 La cosa fu riferita a Saul: «Ecco, Davide è a Naioth di Ramah». 20  Allora Saul inviò messaggeri per prendere Davide; ma quando essi videro  l'assemblea dei profeti che profetizzavano, con Samuele che teneva la  presidenza, lo Spirito di DIO investì i messaggeri di Saul che si misero  anch'essi a profetizzare. 21 Riferirono la cosa a Saul, che inviò altri  messaggeri, i quali pure si misero a profetizzare. Saul mandò di nuovo  messaggeri per la terza volta, e anche questi si misero a profetizzare.  22 Allora si recò egli stesso a Ramah e, giunto alla grande cisterna che  è a Seku, chiese: «Dove sono Samuele e Davide?». Qualcuno gli rispose:  «Ecco, sono a Naioth di Ramah». 23 Così egli andò là a Naioth di Ramah;  ma lo Spirito di DIO investì anche lui, ed egli continuò il suo viaggio  profetizzando, finché giunse a Naioth di Ramah. 24 Anch'egli si spogliò  delle sue vesti e anch'egli profetizzò davanti a Samuele, e rimase  sdraiato nudo per terra tutto quel giorno e tutta quella notte. Per  questo si dice: «È anche Saul tra i profeti?».

Il patto fra Davide e Gionathan
20:1  Davide fuggì da Naioth di Ramah, si recò da Gionathan e gli disse: «Che  cosa ho fatto? Qual è la mia colpa e qual è il mio peccato verso tuo  padre, perché egli cerchi la mia vita?». 2 Gionathan gli rispose: «Non  sia mai! Tu non morrai; ecco, mio padre non fa cosa alcuna, grande o  piccola, senza farmelo sapere. Perché mio padre mi avrebbe nascosto  questa cosa? Non è possibile». 3 Davide giurò nuovamente e disse: «Tuo  padre sa certamente che io ho trovato grazia ai tuoi occhi e avrà detto:  "Gionathan non sappia questo, perché non si affligga". Ma com'è vero  che l'Eterno vive e che vive l'anima tua, fra me e la morte c'è solo un  passo». 4 Gionathan disse a Davide: «Qualunque cosa tu chieda, io la  farò per te». 5 Davide rispose a Gionathan: «Ecco, domani è la luna  nuova e io dovrei sedere a tavola con il re, ma tu lasciami andare e io  mi nasconderò per la campagna fino alla sera del terzo giorno. 6 Se tuo  padre nota la mia assenza, tu gli dirai: "Davide mi ha pregato con  insistenza di poter fare una scappata fino a Betlemme, sua città, perché  vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la sua famiglia". 7 Se  dirà: "Va bene", il tuo servo sarà salvo. Se invece si adira, sappi che  ha deciso di farmi del male. 8 Usa dunque misericordia col tuo servo,  perché hai fatto entrare il tuo servo in un patto dell'Eterno con te; ma  se vi è in me qualche colpa uccidimi tu. Perché dovresti condurmi da  tuo padre?». 9 Gionathan disse: «Lungi da te questo! Se io sapessi che  mio padre ha deciso di farti del male, non te lo farei sapere?». 10  Davide disse a Gionathan: «Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde  duramente?». 11 Gionathan disse a Davide: «Vieni, andiamo fuori in  campagna!». Così entrambi andarono fuori in campagna. 12 Allora  Gionathan disse a Davide: «L'Eterno, il DIO d'Israele, mi sia testimone!  Quando domani o dopodomani, a quest'ora, indagherò sulle intenzioni di  mio padre, se egli è ben disposto verso Davide, e io non mando ad  avvisarti, 13 l'Eterno faccia questo a Gionathan e anche peggio. Se  invece mio padre intende farti del male, ti farò avvertire e ti lascerò  partire perché te ne vada in pace; e l'Eterno sia con te, com'è stato  con mio padre! 14 Finché sarò in vita, non mi userai tu la bontà  dell'Eterno, perché non sia ucciso? 15 Ma non cesserai mai di usare  bontà verso la mia casa, neppur quando l'Eterno avrà sterminato dalla  faccia della terra tutti quanti i nemici di Davide». 16 Così Gionathan  fece un patto con la casa di Davide, dicendo: «L'Eterno chieda conto del  sangue ai nemici di Davide!». 17 Per l'amore che gli portava, Gionathan  fece di nuovo giurare Davide, perché egli lo amava come la sua anima.  18 Poi Gionathan gli disse: «Domani è la nuova luna e la tua assenza  sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto. 19 Lascerai passare tre  giorni, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei  nascosto il giorno del fatto, e rimarrai presso la pietra di Ezel. 20 Io  tirerò tre frecce a fianco di essa, come se tirassi al bersaglio. 21  Poi manderò un ragazzo, dicendo: "Va' a cercare le frecce". Se dico al  ragazzo: "Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!", allora vieni  perché, come l'Eterno vive, va bene per te e non c'è alcun pericolo. 22  Se invece dico al giovane: "Guarda, le frecce sono di là da te", allora  vattene, perché l'Eterno ti fa partire. 23 Riguardo poi alle cose di cui  io e tu abbiamo parlato, ecco, l'Eterno sia testimone fra me e te per  sempre». 24 Così Davide si nascose nel campo; quando arrivò la luna  nuova, il re si mise a sedere per prendere cibo. 25 Il re si pose a  sedere sulla sua sedia, come le altre volte, sulla sedia vicina al muro;  Gionathan si pose a sedere di fronte. Abner si sedette accanto a Saul,  ma il posto di Davide rimase vuoto. 26 Tuttavia Saul non disse nulla  quel giorno, perché pensava: «Gli è successo qualcosa; non sarà puro;  certamente egli non è puro». 27 Ma il giorno dopo, il secondo giorno  della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto. Allora Saul disse  a Gionathan, suo figlio: «Perché il figlio di Isai non è venuto a  mangiare né ieri né oggi?». 28 Gionathan rispose a Saul: «Davide mi ha  chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme; 29 e ha detto:  "Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di  famiglia, e mio fratello mi ha imposto di andarvi; ora dunque, se ho  trovato grazia ai tuoi occhi, ti prego, lasciami fare una scappata per  vedere i miei fratelli". Per questo non è venuto alla mensa del re». 30  Allora l'ira di Saul si accese contro Gionathan, e gli disse: «Figlio  perverso e ribelle, non so io forse che tieni le parti del figlio di  Isai, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 31 Poiché  fino a quando il figlio di Isai vivrà sulla terra, non vi sarà stabilità  né per te né per il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo da  me, perché deve morire». 32 Gionathan rispose a Saul suo padre e gli  disse: «Perché dovrebbe morire? Che ha fatto?». 33 Allora Saul scagliò  la lancia contro di lui per ucciderlo. Gionathan comprese quindi che  l'uccisione di Davide era cosa decisa da parte di suo padre. 34 Così  Gionathan si alzò da tavola acceso d'ira e non mangiò nulla nel secondo  giorno della luna nuova, poiché era addolorato per Davide, perché suo  padre l'aveva trattato in modo vergognoso. 35 Il mattino dopo, Gionathan  uscì in campagna al luogo fissato con Davide, avendo con sé un ragazzo.  36 Egli disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che tiro». Come il  ragazzo correva, tirò una freccia che lo oltrepassò. 37 Quando il  ragazzo giunse sul luogo dove si trovava la freccia che Gionathan aveva  tirato, Gionathan gli gridò dietro: «La freccia non è forse oltre te?».  38 Poi Gionathan gridò ancora al ragazzo: «Fa' in fretta, sbrigati, non  fermarti!». Così il ragazzo di Gionathan raccolse le frecce e tornò dal  suo padrone. 39 Ma il ragazzo non sapeva nulla; solo Gionathan e Davide  sapevano di che si trattasse. 40 Gionathan diede quindi le sue armi al  suo ragazzo e gli disse: «Va', portale in città». 41 Appena il ragazzo  se ne fu andato, Davide si alzò dal lato meridionale, si gettò con la  faccia a terra e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono l'un  l'altro e piansero insieme; ma Davide pianse di più. 42 Poi Gionathan  disse a Davide: «Va' in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome  dell'Eterno: l'Eterno sia testimone fra me e te e fra la mia discendenza  e la tua discendenza per sempre». Quindi Davide si levò e se ne andò, e  Gionathan tornò in città.

Davide prende il pane consacrato
21:1  Poi Davide andò a Nob dal sacerdote Ahimelek; Ahimelek andò incontro a  Davide tutto tremante e gli disse: «Perché sei solo e non c'è nessuno  con te?». 2 Davide rispose al sacerdote Ahimelek: «Il re mi ha comandato  una certa cosa e mi ha detto: "Nessuno sappia niente della cosa per la  quale ti mando e di ciò che ti ho comandato". I miei uomini invece li ho  indirizzati nel tal luogo. 3 E ora che cosa hai sotto mano? Dammi  cinque pani o qualunque cosa tu abbia». 4 Il sacerdote rispose a Davide,  dicendo: «Non ho pane comune sotto mano, c'è solo del pane consacrato, a  condizione che i tuoi uomini si siano almeno astenuti da donne». 5  Davide rispose al sacerdote: «Siamo rimasti senza donne da quando sono  partito, tre giorni fa; i vasi poi dei miei uomini sono puri; e il pane  in effetti è comune, anche se oggi è stato santificato nei vasi». 6 Così  il sacerdote gli diede il pane consacrato perché là non c'era altro  pane che quello della presentazione, che era stato tolto dalla presenza  dell'Eterno, per mettervi invece del pane caldo nel momento in cui si  toglie. 7 In quel giorno, c'era là un uomo dei servi di Saul, trattenuto  davanti all'Eterno; si chiamava Doeg, l'Edomita, il capo dei pastori di  Saul. 8 Davide disse ad Ahimelek: «Non hai per caso sotto mano una  lancia o una spada? Poiché non ho preso con me né la mia spada né le mie  armi, perché l'incarico del re era urgente». 9 Il sacerdote rispose:  «C'è la spada di Goliath, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle del  Terebinto; è là dietro l'efod, avvolta in un panno; se la vuoi prendere,  prendila, perché qui non ve n'è altra all'infuori di questa». Davide  disse: «Nessuna è pari a quella; dammela!».

A Gath Davide si finge pazzo
10  Quel giorno Davide si levò e fuggì dalla presenza di Saul, e andò da  Akish, re di Gath. 11 I servi di Akish gli dissero: «Non è costui  Davide, il re del paese? Non è di costui che cantavano in coro nelle  danze, dicendo: "Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi  diecimila"?». 12 Davide ritenne in cuore queste parole, ed ebbe grande  paura di Akish, re di Gath. 13 Così cambiò il suo modo di agire davanti a  loro e nelle loro mani si fingeva pazzo: tracciava sgorbi sui battenti  delle porte e lasciava scorrer la saliva sulla barba. 14 Allora Akish  disse ai suoi servi: «Ecco, vedete, costui è pazzo; perché me lo avete  condotto? 15 Mi mancano forse dei pazzi, che mi conducete questo tale a  fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!».

Davide fugge ad Adullam e a Mitspah. Saul fa uccidere i sacerdoti e gli abitanti di Nob
22:1  Poi Davide partì di là e si rifugiò nella caverna di Adullam; quando i  suoi fratelli e tutta la casa di suo padre lo seppero, scesero laggiù da  lui. 2 E tutti quelli che erano in difficoltà, che avevano debiti o che  erano scontenti si radunarono presso di lui, ed egli divenne loro capo.  C'erano con lui circa quattrocento uomini. 3 Di là Davide andò a  Mitspah di Moab e disse al re di Moab: «Deh, permetti che mio padre e  mia madre vengano a stare con voi, finché io sappia ciò che DIO farà per  me». 4 Così egli li condusse davanti al re di Moab, ed essi rimasero  con lui tutto il tempo che Davide fu nella fortezza. 5 Poi il profeta  Gad disse a Davide: «Non rimanere più nella fortezza, ma parti e va' nel  paese di Giuda». Davide allora partì e andò nella foresta di Hereth. 6  Quando Saul venne a sapere che Davide e gli uomini che erano con lui  erano stati scoperti (Saul si trovava allora a Ghibeah sotto il  tamerisco in Ramah, con la sua lancia in mano, e tutti i suoi servi lo  attorniavano), 7 Saul disse ai servi che gli stavano intorno: «Ascoltate  ora, Beniaminiti! Il figlio di Isai darà a ciascuno di voi campi e  vigne? Vi farà tutti capi di migliaia e capi di centinaia? 8 Tutti voi  avete congiurato contro di me e non c'è alcuno che mi abbia informato  del patto che mio figlio ha fatto col figlio di Isai; e non c'è alcuno  di voi che sia spiacente per me e m'informi che mio figlio ha sollevato  contro di me il mio servo per tendermi insidie come fa oggi?». 9 Rispose  allora Doeg, l'Idumeo, che era preposto ai servi di Saul, e disse: «Io  ho visto il figlio di Isai quando venne a Nob da Ahimelek, figlio di  Ahitub; 10 questi ha consultato l'Eterno per lui, gli ha dato dei viveri  e gli ha consegnato la spada di Goliath il Filisteo». 11 Allora il re  mandò a chiamare il sacerdote Ahimelek, figlio di Ahitub, e tutta la  casa di suo padre, i sacerdoti che erano a Nob; ed essi vennero tutti  dal re. 12 Saul disse: «Ora ascolta, o figlio di Ahitub!». Egli rispose:  «Eccomi, o mio signore». 13 Saul gli disse: «Perché tu e il figlio di  Isai avete congiurato contro di me, in quanto gli hai dato pane e una  spada, e hai consultato DIO per lui, affinché insorga contro di me e mi  tenda insidie come fa oggi?». 14 Allora Ahimelek rispose al re, dicendo:  «E fra tutti i tuoi servi chi è fedele come Davide, genero del re,  pronto al tuo comando e onorato nella tua casa? 15 È forse oggi che io  ho cominciato a consultare DIO per lui? Non sia mai. Non imputi il re  nulla del genere al suo servo o ad alcuno della casa di mio padre,  perché il tuo servo non sapeva nulla di tutto questo, né poco né molto».  16 Il re disse: «Tu certamente morrai, Ahimelek, tu e tutta la casa di  tuo padre!». 17 Allora il re ordinò alle guardie che lo attorniavano:  «Volgetevi e uccidete i sacerdoti dell'Eterno, perché sono anch'essi  dalla parte di Davide e perché sapevano che egli era fuggito, ma non mi  hanno avvertito». Ma i servi del re non vollero stendere le mani per  colpire i sacerdoti dell'Eterno. 18 Allora il re disse a Doeg: «Volgiti  tu e colpisci i sacerdoti!». Così Doeg l'Idumeo si volse e colpì i  sacerdoti, e uccise in quel giorno ottantacinque persone che portavano  l'efod di lino. 19 Saul passò pure a fil di spada Nob, la città dei  sacerdoti, uomini, donne, fanciulli, bambini di latte, buoi, asini e  pecore; egli passò tutti a fil di spada. 20 Tuttavia uno dei figli di  Ahimelek, figlio di Ahitub, di nome Abiathar, scampò e si rifugiò presso  Davide. 21 Abiathar riferì a Davide che Saul aveva ucciso i sacerdoti  dell'Eterno. 22 Davide disse ad Abiathar: «Io sapevo bene in quel giorno  che Doeg l'Idumeo, là presente, avrebbe senza dubbio avvertito Saul.  Sono io la causa della morte di tutte le persone della casa di tuo  padre. 23 Rimani con me, non temere; chi cerca la mia vita cerca la tua,  ma con me starai al sicuro».

Davide libera Keilah e sconfigge i Filistei
23:1  Poi riferirono a Davide: «Ecco, i Filistei stanno combattendo contro  Keilah e saccheggiano le aie». 2 Così Davide consultò l'Eterno, dicendo:  «Andrò io a sconfiggere questi Filistei?». L'Eterno rispose a Davide:  «Va', sconfiggi i Filistei e salva Keilah». 3 Ma gli uomini di Davide  gli dissero: «Ecco, noi siamo già pieni di paura qui in Giuda, che sarà  poi se andiamo a Keilah contro le schiere dei Filistei?». 4 Davide  consultò di nuovo l'Eterno, e l'Eterno gli rispose e gli disse: «Lèvati  scendi a Keilah, perché io darò i Filistei nelle tue mani». 5 Allora  Davide andò con i suoi uomini a Keilah, combattè contro i Filistei,  portò via il loro bestiame e compì in mezzo a loro una grande strage.  Così Davide liberò gli abitanti di Keilah. 6 Quando Abiathar, figlio di  Ahimelek, si rifugiò presso Davide a Keilah, portò con sé l'efod.

Saul dà la caccia a Davide
7  Saul fu informato che Davide era giunto a Keilah. Allora Saul disse:  «DIO lo ha consegnato nelle mie mani, perché è andato a rinchiudersi in  una città che ha porte e sbarre». 8 Saul dunque convocò tutto il popolo  per la guerra, per scendere a Keilah e stringere d'assedio Davide e i  suoi uomini. 9 Quando Davide venne a sapere che Saul macchinava del male  contro di lui, disse al sacerdote Abiathar: «Porta qui l'efod». 10  Davide quindi disse: «O Eterno, DIO d'Israele, il tuo servo ha  chiaramente sentito che Saul cerca di venire a Keilah per distruggere la  città per causa mia. 11 I capi di Keilah mi consegneranno nelle sue  mani? Scenderà Saul come il tuo servo ha inteso dire? O Eterno, DIO  d'Israele, deh, fallo sapere al tuo servo!». L'Eterno rispose:  «Scenderà». 12 Davide chiese ancora: «I capi di Keilah consegneranno me e  i miei uomini nelle mani di Saul?». L'Eterno rispose: «Vi  consegneranno». 13 Allora Davide e i suoi uomini, circa seicento, si  levarono, uscirono da Keilah e andarono vagando qua e là. Come Saul fu  avvertito che Davide era fuggito da Keilah, rinunziò alla sua  spedizione. 14 Davide dimorò in roccaforti nel deserto e rimase nella  regione montuosa del deserto di Zif. Saul lo cercava continuamente, ma  DIO non glielo consegnò nelle mani. 15 Or Davide, sapendo che Saul si  era mosso per togliergli la vita, rimase nel deserto di Zif, nella  foresta. 16 Allora Gionathan, figlio di Saul, si levò e si recò da  Davide nella foresta, e l'aiutò a trovare forza in DIO. 17 Gli disse  quindi: «Non temere, perché Saul, mio padre, non riuscirà a metterti le  mani addosso: tu regnerai sopra Israele e io sarò il secondo dopo di te.  Lo stesso Saul mio padre sa questo». 18 Così i due fecero un patto  davanti all'Eterno; quindi Davide rimase nella foresta, mentre Gionathan  andò a casa sua. 19 Poi gli Zifei salirono da Saul a Ghibeah e gli  dissero: «Davide non sta nascosto fra noi in roccaforti nella foresta,  sul colle di Hakilah che è a sud del deserto? 20 Perciò, o re, scendi,  perché tutto il desiderio della tua anima è di scendere; ci penseremo  noi a consegnarlo nelle mani del re». 21 Saul disse: «Siate benedetti  dall'Eterno, perché avete avuto pietà di me! 22 Andate, vi prego, e  accertatevi meglio per conoscere e vedere il luogo dove si rifugia, e  chi lo ha visto là, perché mi si dice che egli è molto astuto. 23  Cercate di conoscere tutti i nascondigli dove si rifugia; poi tornate da  me con notizie sicure e io andrò con voi. Così, se egli è nel paese, io  lo cercherò fra tutte le migliaia di Giuda». 24 Allora essi si levarono  e andarono a Zif, davanti a Saul; ma Davide e i suoi erano nel deserto  di Maon, nell'Arabah a sud del deserto. 25 Quando Saul e i suoi uomini  andarono a cercarlo, Davide fu avvertito; perciò egli scese alla roccia e  rimase nel deserto di Maon. Quando Saul lo seppe, diede la caccia a  Davide nel deserto di Maon. 26 Saul camminava su un fianco del monte,  mentre Davide con i suoi uomini camminava sull'altro fianco. Come Davide  affrettava la marcia per sfuggire a Saul, mentre Saul e i suoi uomini  stavano accerchiando Davide e i suoi uomini per prenderli, 27 arrivò da  Saul un messaggero che disse: «Affrettati a venire, perché i Filistei  hanno invaso il paese». 28 Così Saul cessò di inseguire Davide e andò ad  affrontare i Filistei; perciò quel luogo fu chiamato la "roccia della  divisione". 29 Poi Davide di là salì per stabilirsi nelle roccaforti di  En-Ghedi.

Davide risparmia la vita di Saul
24:1  Quando Saul ritornò dall'inseguimento dei Filistei, gli riferirono:  «Ecco, Davide è nel deserto di En-Ghedi». 2 Allora Saul prese tremila  uomini scelti da tutto Israele e andò a cercare Davide e i suoi uomini  di fronte alle rocce delle capre selvatiche. 3 Arrivato ai recinti di  pecore lungo la strada, dove c'era una caverna, Saul vi entrò per fare  un bisogno naturale. (Or Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo  alla caverna). 4 Gli uomini di Davide gli dissero: «Questo è il giorno  in cui l'Eterno ti dice: "Ecco, io ti consegno nelle mani il tuo nemico;  fa' di lui quello che ti piace"». Allora Davide si alzò e, senza farsi  notare, tagliò il lembo del mantello di Saul. 5 Ma dopo ciò a Davide  battè il cuore, perché aveva tagliato il lembo del mantello di Saul. 6  Così disse ai suoi uomini: «Mi guardi l'Eterno dal fare questa cosa al  mio signore, all'unto dell'Eterno, dallo stendere la mia mano contro di  lui, perché è l'unto dell'Eterno». 7 Con queste parole Davide trattenne i  suoi uomini e non permise loro di scagliarsi contro Saul. Quindi Saul  si levò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino. 8 Dopo ciò anche  Davide si levò, uscì dalla caverna e gridò a Saul, dicendo: «O re, mio  signore!». Allora Saul si voltò indietro, e Davide si abbassò con la  faccia a terra e si prostrò. 9 Davide disse a Saul: «Perché dai ascolto  alle parole della gente che dice: "Davide cerca di farti del male"? 10  Ecco, quest'oggi i tuoi occhi hanno visto che oggi l'Eterno ti aveva  consegnato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di  ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: "Non stenderò la mia mano  contro il mio signore, perché è l'unto dell'Eterno". 11 Inoltre, padre  mio, guarda; sì, guarda nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ho  tagliato il lembo del tuo mantello e non ti ho ucciso, puoi capire e  renderti conto che non vi è nelle mie azioni né malvagità né ribellione e  non ho peccato contro di te; ma tu mi tendi insidie per togliermi la  vita! 12 L'Eterno faccia giustizia fra me e te, e l'Eterno mi vendichi  di te; ma io non stenderò la mia mano contro di te. 13 Come dice il  proverbio degli antichi: "La malvagità viene dai malvagi". Ma io non  stenderò la mia mano contro di te. 14 Contro chi è uscito il re  d'Israele? Chi stai perseguitando? Un cane morto, una pulce? 15 L'Eterno  sia giudice e faccia giustizia fra me e te; possa egli vedere e  difendere la mia causa, e farmi giustizia, liberandomi dalle tue mani».  16 Quando Davide finì di dire queste parole a Saul, Saul disse: «È  questa la tua voce, figlio mio Davide?». E Saul alzò la voce e pianse.  17 Poi disse a Davide: «Tu sei più giusto di me, perché tu mi hai reso  del bene, mentre io ti ho reso del male. 18 Tu oggi hai mostrato di  esserti comportato bene con me, perché l'Eterno mi aveva dato nelle tue  mani, ma tu non mi hai ucciso. 19 Quando mai un uomo incontra il suo  nemico e lo lascia andare in pace? Ti renda dunque l'Eterno del bene,  per quanto oggi mi hai fatto. 20 Ora so per certo che tu regnerai e che  il regno d'Israele sarà reso stabile nelle tue mani. 21 Perciò giurami  per l'Eterno che non sopprimerai i miei discendenti dopo di me e che non  cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre». 22 Davide lo giurò a  Saul. Poi Saul andò a casa sua, mentre Davide e i suoi uomini salirono  alla roccaforte.

Davide, Nabal e Abigail
25:1  Poi Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo pianse; lo  seppellirono quindi nella sua casa a Ramah. Allora Davide si levò e  scese al deserto di Paran. 2 A Maon c'era un uomo, che aveva le sue  proprietà a Karmel; quest'uomo era molto ricco: aveva tremila pecore e  mille capre, e si trovava a Karmel per tosare le sue pecore. 3  Quest'uomo si chiamava Nabal e sua moglie Abigail; lei era una donna di  buon senso e di bell'aspetto, ma l'uomo era duro e malvagio nel suo  operare; egli discendeva da Caleb. 4 Quando Davide seppe nel deserto che  Nabal stava tosando le sue pecore, 5 mandò dieci giovani; Davide disse  ai giovani: «Salite a Karmel, andate da Nabal e chiedetegli a nome mio  se sta bene, 6 e dite così: "Salute! Pace a te, pace alla tua casa e  pace a tutto ciò che ti appartiene! 7 Ho saputo che tu hai i tosatori;  quando i tuoi pastori erano con noi, non abbiamo fatto loro alcun male, e  nulla è mancato loro durante tutto il tempo che sono stati a Karmel. 8  Interroga i tuoi servi e te lo diranno. Possano questi giovani trovare  grazia ai tuoi occhi, perché siamo venuti in un giorno di gioia; da', ti  prego, ai tuoi servi e al tuo figlio Davide ciò che hai a portata di  mano"». 9 Così i giovani di Davide andarono e riferirono a Nabal tutte  queste parole in nome di Davide, poi attesero. 10 Ma Nabal rispose ai  servi di Davide, dicendo: «Chi è Davide e chi è il figlio di Isai? Oggi  sono molti i servi che si allontanano dai loro padroni. 11 Prenderò  dunque il mio pane, la mia acqua e la carne degli animali da me uccisi  per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?». 12  Così i giovani di Davide ripresero la loro strada, tornarono indietro e  andarono a riferire tutte queste parole. 13 Allora Davide disse ai suoi  uomini: «Ognuno si cinga la spada». Così ognuno cinse la propria spada e  anche Davide cinse la sua spada; circa quattrocento uomini salirono  dietro a Davide e duecento rimasero presso i bagagli. 14 Ma uno dei  servi avvertì Abigail, la moglie di Nabal dicendole: «Ecco, Davide ha  inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma egli  li ha insultati. 15 Eppure questi uomini sono stati molto buoni verso di  noi; non abbiamo ricevuto alcun male e non ci è mancato nulla durante  tutto il tempo in cui abbiamo girovagato con loro quando eravamo in  campagna. 16 Essi sono stati per noi un muro di protezione notte e  giorno per tutto il tempo in cui siamo stati con loro pascolando il  gregge. 17 Sappi e vedi ciò che devi fare, perché accadrà qualche  sventura al nostro padrone e a tutta la sua casa; egli è un uomo così  malvagio, che non gli si può parlare». 18 Allora Abigail prese in fretta  duecento pani, due otri di vino, cinque pecore già cucinate, cinque  misure di grano arrostito, cento grappoli di uva passa e duecento  schiacciate di fichi e li caricò sugli asini. 19 Poi disse ai suoi  servi: «Precedetemi, io vi seguirò». Ma non disse nulla a Nabal suo  marito. 20 Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva per un  sentiero nascosto dal monte, Davide e i suoi uomini scendevano verso di  lei, ed essa s'imbattè con loro. 21 Or Davide aveva detto: «Ho  certamente custodito invano tutto ciò che costui aveva nel deserto. Non  gli è mai mancato nulla di tutto ciò che possedeva, ma egli mi ha reso  male per bene. 22 Così DIO faccia ai nemici di Davide e anche peggio, se  di tutto ciò che possiede io lascerò in vita un sol maschio fino al  mattino». 23 Quando Abigail vide Davide, scese in fretta dall'asino, e  gettandosi con la faccia a terra davanti a Davide, si prostrò fino a  terra. 24 Così si gettò ai suoi piedi e disse: «O mio signore, su di me,  su di me soltanto ricada la colpa! Deh, lascia che la tua serva ti  parli, e tu ascolta le parole della tua serva! 25 Ti prego, signor mio  non far caso a quell'uomo spregevole, a Nabal, perché egli è esattamente  come il suo nome; si chiama Nabal e in lui c'è stoltezza; ma io, la tua  serva, non ho visto i giovani mandati dal mio signore. 26 Or dunque,  signor mio, com'è vero che l'Eterno vive e che la tua anima vive,  l'Eterno ti ha impedito di spargere il sangue e di farti giustizia con  le tue proprie mani. Or dunque i tuoi nemici e quelli che vogliono fare  del male al mio signore siano come Nabal! 27 E ora questo dono che la  tua serva ha portato al mio signore, sia dato ai giovani che seguono il  mio signore. 28 Deh, perdona la colpa della tua serva; certamente  l'Eterno renderà stabile la casa del mio signore, perché il mio signore  combatte le battaglie dell'Eterno, e in tutto il tempo della tua vita  non è stato trovato alcun male in te. 29 Se sorgesse qualcuno a  perseguitarti e a cercare la tua vita, la vita del mio signore sarà  custodita nello scrigno della vita presso l'Eterno, il tuo DIO, mentre  la vita dei tuoi nemici l'Eterno la scaglierà come dal cavo di una  fionda. 30 Così, quando l'Eterno avrà fatto al mio signore tutto il bene  che ha promesso a tuo riguardo e ti avrà costituito capo sopra Israele,  31 questa cosa non sarà un dolore per te né un rimorso al cuore del mio  signore: l'avere cioè sparso del sangue senza motivo e l'essersi fatto  giustizia da sé. Ma quando l'Eterno avrà fatto del bene al mio signore,  ricordati della tua serva». 32 Allora Davide disse ad Abigail: «Sia  benedetto l'Eterno, il DIO d'Israele, che oggi ti ha mandato incontro a  me! 33 Benedetto il tuo consiglio e benedetta tu che oggi mi hai  impedito di arrivare allo spargimento di sangue e di farmi giustizia con  le mie proprie mani! 34 Poiché certo, com'è vero che vive l'Eterno, il  DIO d'Israele, che mi ha impedito di farti del male, se non ti fossi  affrettata a venirmi incontro, allo spuntar del giorno a Nabal non  sarebbe rimasto un sol uomo». 35 Così Davide ricevette dalle sue mani  ciò che ella gli aveva portato e le disse: «Risali in pace a casa tua;  vedi, io ho dato ascolto alla tua voce e ho avuto riguardo alla tua  persona». 36 Abigail ritornò quindi da Nabal; egli stava facendo un  banchetto in casa sua, come un banchetto da re. Nabal aveva il cuore  allegro, perché era ubriaco fradicio; perciò ella non gli fece sapere  niente, né poco né molto, fino allo spuntar del giorno. 37 Ma il mattino  dopo, quando l'effetto del vino gli era passato, la moglie raccontò a  Nabal queste cose; allora il cuore dentro di lui venne meno ed egli  rimase come un sasso. 38 Circa dieci giorni dopo, l'Eterno colpì Nabal  ed egli morì. 39 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: «Sia  benedetto l'Eterno, che mi ha reso giustizia dell'oltraggio che ho  ricevuto da Nabal e ha trattenuto il suo servo dal male! L'Eterno  infatti ha fatto ricadere sul suo capo la malvagità di Nabal». Poi  Davide mandò un'ambasciata a parlare ad Abigail per prenderla in moglie.  40 I servi di Davide vennero da Abigail a Karmel e le parlarono così,  dicendo: «Davide ci ha mandati da te, perché vuole prenderti in moglie».  41 Allora ella si levò, si prostrò con la faccia a terra e disse:  «Ecco, possa la tua serva fare da schiava, per lavare i piedi ai servi  del mio signore». 42 Poi Abigail si levò in fretta, montò sull'asino e,  assistita da cinque fanciulle, seguì i messaggeri di Davide e divenne  sua moglie. 43 Davide prese anche Ahinoam di Jezreel, e tutte e due  furono sue mogli. 44 Or Saul aveva dato sua figlia Mikal, già moglie di  Davide, a Palti, figlio di Laish, che era di Gallim.

Davide risparmia nuovamente la vita di Saul
26:1  Or gli Zifei vennero da Saul a Ghibeah e gli dissero: «Non è forse  Davide nascosto sulla collina di Hakilah ai margini del deserto?». 2  Allora Saul si levò e scese verso il deserto di Zif, avendo con sé  tremila uomini scelti d'Israele, per cercare Davide nel deserto di Zif. 3  Saul si accampò sulla collina di Hakilah che è ai margini del deserto  presso la strada, mentre Davide stava nel deserto. Quando si rese conto  che Saul veniva a cercarlo nel deserto. 4 Davide mandò alcune spie e  seppe che Saul era veramente arrivato. 5 Allora Davide si levò e andò al  luogo dove Saul era accampato. Davide notò il luogo dove erano coricati  Saul e Abner, il figlio di Ner, capo del suo esercito. Saul era  coricato nel campo dei carri, e la sua gente era accampata intorno a  lui. 6 Davide si rivolse quindi ad Ahimelek, lo Hitteo, e ad Abishai,  figlio di Tseruiah, fratello di Joab e disse: «Chi scenderà con me da  Saul nell'accampamento?». Abishai rispose: «Scenderò io con te». 7 Così  Davide ed Abishai giunsero da quella gente di notte; ed ecco che Saul  giaceva addormentato nel campo dei carri, con la sua lancia infissa a  terra, dalla parte del capo, mentre Abner e la sua gente erano coricati  intorno a lui. 8 Allora Abishai disse a Davide: «Oggi DIO ti ha messo  nelle mani il tuo nemico; perciò, ti prego, lascia che lo colpisca con  la lancia e lo inchiodi a terra con un sol colpo; non ci sarà bisogno di  un secondo». 9 Ma Davide disse ad Abishai: «Non ucciderlo; chi infatti  potrebbe stendere la mano contro l'unto dell'Eterno senza rendersi  colpevole?». 10 Poi Davide aggiunse: «Com'è vero che l'Eterno vive, solo  l'Eterno lo colpirà: o perché arriverà il suo giorno e morirà, o perché  andrà a combattere e verrà ucciso. 11 L'Eterno mi guardi dallo stendere  la mia mano contro l'unto dell'Eterno! Ora, ti prego, prendi la lancia  che è vicina al suo capo e la brocca dell'acqua e andiamocene». 12 Così  Davide prese la lancia e la brocca dell'acqua che era vicina al capo di  Saul e se ne andarono. Nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si  svegliò; tutti dormivano, perché un sonno profondo mandato dall'Eterno  era caduto su di loro. 13 Poi Davide passò dal lato opposto e si fermò  lontano in cima al monte; c'era una grande distanza fra di loro. 14  Allora Davide gridò alla gente di Saul e ad Abner, figlio di Ner, e  disse: «Abner, non rispondi?». Abner rispose e disse: «Chi sei tu che  gridi al re?». 15 Così Davide disse ad Abner: «Non sei tu un uomo  valoroso? E chi è pari a te in Israele? Perché dunque non hai fatto  buona guardia al re tuo signore? Uno del popolo infatti è venuto per  uccidere il re tuo signore. 16 Ciò che hai compiuto non è affatto buono.  Com'è vero che l'Eterno vive, voi meritate la morte, perché non avete  fatto buona guardia al vostro signore, l'unto dell'Eterno! E ora guarda  dov'è la lancia del re e la brocca dell'acqua che era presso il suo  capo!». 17 Saul riconobbe la voce di Davide e disse: «È questa la tua  voce, o figlio mio Davide?». Davide rispose: «È la mia voce, o re, mio  signore!». 18 Poi aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo  servo? Che cosa ho fatto? Che malvagità ho commesso? 19 Ora perciò  ascolti, di grazia, il re mio signore le parole del suo servo. Se è  l'Eterno che t'incita contro di me, egli accetti un'oblazione! Ma se  sono gli uomini, siano maledetti davanti all'Eterno, perché oggi mi  hanno scacciato per impedirmi di aver parte all'eredità dell'Eterno,  dicendomi: "Va' a servire altri dèi". 20 Ora dunque il mio sangue non  cada a terra lontano dalla presenza dell'Eterno! Poiché il re d'Israele è  uscito per andare in cerca di una pulce, come si dà la caccia a una  pernice su per i monti». 21 Allora Saul disse: «Ho peccato; torna,  figlio mio Davide, poiché io non ti farò più alcun male, perché oggi la  mia vita è stata preziosa ai tuoi occhi; ecco, ho agito da stolto e mi  sono grandemente sbagliato». 22 Davide rispose: «Ecco la lancia del re;  venga qui uno dei giovani a prenderla. 23 L'Eterno renderà a ciascuno  secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; oggi infatti l'Eterno ti  aveva dato nelle mie mani, ma io non ho voluto stendere la mia mano  contro l'unto dell'Eterno. 24 Come oggi la tua vita è stata preziosa ai  miei occhi, così sarà preziosa la mia vita agli occhi dell'Eterno; ed  egli mi liberi da ogni avversità». 25 Allora Saul disse a Davide: «Sii  tu benedetto, figlio mio Davide. Tu farai grandi cose e sarai certamente  vittorioso». Così Davide continuò il suo cammino e Saul tornò a casa  sua.

Davide si stabilisce fra i Filistei
27:1  Or Davide disse in cuor suo: «Un giorno o l'altro io perirò per mano di  Saul; non vi è nulla di meglio per me che mettermi in salvo nel paese  dei Filistei; così Saul desisterà dal ricercarmi ancora in tutto il  territorio d'Israele; così scamperò dalle sue mani». 2 Perciò Davide si  levò e si recò, con i seicento uomini che aveva con sé, da Akish, figlio  di Maok, re di Gath. 3 Così Davide rimase con Akish a Gath, lui e i  suoi uomini, ciascuno con la sua famiglia; Davide con le sue due mogli:  Ahinoam la Jezreelita, e Abigail la Karmelita, già moglie di Nabal. 4 Fu  quindi riferito a Saul che Davide era fuggito a Gath, ed egli non lo  cercò più. 5 Davide disse ad Akish: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi,  mi sia dato un luogo in una città della campagna dove io possa abitare.  Perché dovrebbe il tuo servo abitare con te nella città reale?». 6 Così  quel giorno Akish gli diede Tsiklag; per questo Tsiklag è appartenuta  ai re di Giuda fino al giorno d'oggi. 7 Il tempo che Davide rimase nel  paese dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 8 Davide e i suoi  uomini salivano e facevano razzie nel paese dei Gheshuriti, dei Ghirziti  e degli Amalekiti; queste popolazioni abitavano da tempi antichi il  paese, estendendosi da Shur fino al paese d'Egitto. 9 Davide devastava  il paese e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva quindi  pecore, buoi, asini, cammelli e indumenti, e ritornava e andava da  Akish. 10 Quando Akish chiedeva: «Dove avete fatto razzie quest'oggi?»,  Davide rispondeva: «Contro il sud di Giuda, contro il sud dei Kenei». 11  Davide non lasciava in vita né uomo né donna, perché potevano portare  notizie, e diceva: «Potrebbero dare notizie a nostro riguardo e dire:  "Così ha fatto Davide"». Questo fu il suo modo di agire tutto il tempo  che rimase nel paese dei Filistei. 12 Così Akish si fidava di Davide e  diceva: «Egli si è reso odioso al suo popolo Israele e così sarà per  sempre mio servo».

Saul consulta la medium di En-Dor
28:1  In quei giorni i Filistei radunarono i loro eserciti per far guerra ad  Israele. Allora Akish disse a Davide: «Sappi bene che dovrai uscire a  combattere con me, tu e i tuoi uomini». 2 Davide rispose ad Akish: «Tu  certamente vedrai ciò che il tuo servo farà». Allora Akish disse a  Davide: «Ebbene, io ti farò mia guardia del corpo per sempre». 3 Or  Samuele era morto e tutto Israele l'aveva pianto, e lo avevano sepolto  in Ramah, sua città. E Saul aveva scacciato dal paese i medium e  gl'indovini. 4 Così i Filistei si radunarono e vennero ad accamparsi a  Shunem, mentre Saul radunò tutto Israele e si accampò a Ghilboa. 5  Quando Saul vide l'esercito dei Filistei ebbe paura e il suo cuore tremò  forte. 6 Così Saul consultò l'Eterno, ma l'Eterno non gli rispose né  attraverso sogni, né mediante l'Urim, né per mezzo dei profeti. 7 Allora  Saul disse ai suoi servi: «Cercatemi una donna che sia una medium  perché possa andare da lei per consultarla». I suoi servi gli dissero:  «Ecco, a En-Dor c'è una donna che è una medium». 8 Così Saul si travestì  indossando altri abiti e partì con due uomini. Giunsero dalla donna di  notte, e Saul le disse: «Pratica la divinazione per me, ti prego, con  una seduta spiritica e fammi salire colui che ti dirò». 9 La donna gli  rispose: «Ecco, tu sai ciò che Saul ha fatto: egli ha sterminato dal  paese i medium e i maghi. Perché dunque tendi un laccio alla mia vita  per farmi morire?». 10 Allora Saul le giurò per l'Eterno, dicendo:  «Com'è vero che l'Eterno vive, nessuna punizione ti toccherà per  questo!». 11 La donna gli disse: «Chi devo farti salire?». Egli disse:  «Fammi salire Samuele». 12 Quando la donna vide Samuele gridò ad alta  voce; e la donna disse a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!».  13 Il re le rispose: «Non aver paura; che cosa vedi?». La donna disse a  Saul: «Vedo un essere sovrumano che sale dalla terra». 14 Egli le  domandò: «Che forma ha?». Ella rispose: «È un vecchio che sale ed è  avvolto in un mantello». Allora Saul comprese che era Samuele, si piegò  con la faccia a terra e si prostrò. 15 Samuele disse a Saul: «Perché mi  hai tu disturbato, facendomi salire?». Saul rispose: «Mi trovo in una  grande angustia, perché i Filistei mi fanno guerra e DIO si è  allontanato da me, e non mi risponde più né mediante i profeti né  attraverso i sogni; perciò ti ho chiamato perché tu mi faccia sapere  cosa devo fare». 16 Samuele disse: «Perché consulti me, se l'Eterno si è  allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? 17 L'Eterno ha fatto come  aveva detto per mezzo mio. L'Eterno ha strappato dalle tue mani il regno  e lo ha dato a un altro, a Davide, 18 perché non hai ubbidito alla voce  dell'Eterno e non hai portato ad effetto la sua ardente ira contro  Amalek; per questo l'Eterno oggi ti ha fatto questo. 19 L'Eterno darà  anche Israele con te nelle mani dei Filistei; domani tu e i tuoi figli  sarete con me. L'Eterno darà pure l'esercito d'Israele nelle mani dei  Filistei». 20 Allora Saul cadde subito lungo disteso per terra, perché  grandemente spaventato dalle parole di Samuele; egli era già senza  forze, perché non aveva preso cibo tutto quel giorno e tutta quella  notte. 21 La donna si avvicinò a Saul e, vedendolo tutto terrorizzato,  gli disse: «Ecco, la tua serva ha ubbidito alla tua voce; io ho messo in  pericolo la mia vita per ubbidire alle parole che mi hai detto. 22 Or  dunque ascolta anche tu la voce della tua serva e lascia che ti metta  davanti un boccone di pane; mangia, così riprenderai forza per  rimetterti in cammino». 23 Ma egli rifiutò e disse: «Non mangerò». I  suoi servi però, insieme alla donna, insistettero ed egli li ascoltò;  così si alzò da terra e si pose a sedere sul letto. 24 La donna aveva in  casa un vitello ingrassato; lo uccise in fretta, poi prese la farina,  la impastò e ne fece dei pani senza lievito. 25 Mise questi cibi davanti  a Saul e ai suoi servi, ed essi mangiarono; poi si levarono e  ripartirono quella stessa notte.

Davide rimandato nel paese dei Filistei
29:1  I Filistei radunarono tutte le loro truppe ad Afek, mentre gli  Israeliti si accamparono presso la sorgente di Jezreel. 2 I principi dei  Filistei procedevano con le loro centinaia e le migliaia, mentre Davide  e i suoi uomini procedevano per ultimi con Akish. 3 Allora i capi dei  Filistei dissero: «Cosa fanno questi Ebrei?». Akish rispose ai capi dei  Filistei: «Non è costui Davide, servo di Saul re d'Israele, che è stato  con me questi giorni o questi anni? In lui non ho trovato alcun fallo  dal giorno della sua defezione a oggi!». 4 Ma i capi dei Filistei si  adirarono contro di lui e gli dissero: «Rimanda costui, perché ritorni  al luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi a combattere, perché  non diventi nostro nemico in battaglia. Come potrebbe riacquistare  costui il favore del suo signore, se non con la testa di questi uomini? 5  Non è costui Davide di cui cantavano in coro nelle danze, dicendo:  "Saul ha ucciso i suoi mille e Davide i suoi diecimila"?». 6 Allora  Akish chiamò Davide e gli disse: «Com'è vero che l'Eterno vive, tu sei  un uomo retto e vedo con piacere il tuo andare e venire con me  nell'esercito, perché non ho trovato in te niente di male dal giorno del  tuo arrivo da me fino ad oggi; ma tu non sei gradito agli occhi dei  principi. 7 Or dunque torna indietro e va' in pace, per non far nulla  che dispiaccia ai principi dei Filistei». 8 Davide disse ad Akish: «Che  cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo dal giorno in cui  sono venuto con te fino al giorno d'oggi, perché io non possa andare a  combattere contro i nemici del re, mio signore?». 9 Akish rispose a  Davide, dicendo: «Comprendo che tu sei gradito ai miei occhi come un  angelo di DIO; ma i principi dei Filistei hanno detto: "Egli non deve  salire con noi alla battaglia!". Perciò alzati domani mattina presto con  i servi del tuo signore che sono venuti con te; alzatevi al mattino  presto e, allo spuntar del giorno, partite». 10 Così Davide e i suoi  uomini si alzarono al mattino presto, per partire e tornare nel paese  dei Filistei. I Filistei invece salirono a Jezreel.

Grande vittoria di Davide sugli Amalekiti
30:1  Quando Davide e i suoi uomini giunsero a Tsiklag il terzo giorno, gli  Amalekiti avevano fatto una razzia nel Neghev e a Tsiklag; avevano preso  Tsiklag e l'avevano incendiata; 2 essi avevano fatto prigionieri le  donne e tutti quelli che vi erano, piccoli e grandi; non avevano ucciso  nessuno, ma li avevano condotti via e se n'erano andati. 3 Quando Davide  e i suoi uomini giunsero alla città, ecco, la città era distrutta dal  fuoco, e le loro mogli, i loro figli e le loro figlie erano stati  condotti via prigionieri. 4 Allora Davide e tutti quelli che erano con  lui alzarono la voce e piansero, finché non ebbero più forza di  piangere. 5 Le due mogli di Davide, Ahinoam, la Jezreelita e Abigail la  Karmelita, già moglie di Nabal, erano anch'esse prigioniere. 6 Davide fu  grandemente angosciato perché la gente parlava di lapidarlo, avendo  tutti l'animo amareggiato, ciascuno a motivo dei suoi figli e delle sue  figlie; ma Davide si fortificò nell'Eterno, il suo DIO. 7 Poi Davide  disse al sacerdote Abiathar, figlio di Ahimelek: «Ti prego, portami  l'efod». Abiathar portò l'efod a Davide. 8 Così Davide consultò l'Eterno  e chiese: «Devo inseguire questa banda? La raggiungerò?». L'Eterno  rispose: «Inseguila, perché la raggiungerai certamente e ricupererai  senz'altro ogni cosa». 9 Davide dunque partì con i seicento uomini che  aveva con sé e giunse al torrente Besor, dove quelli rimasti indietro si  fermarono; 10 ma Davide continuò l'inseguimento con quattrocento  uomini, mentre duecento rimasero indietro, perché erano troppo stanchi  per attraversare il torrente Besor. 11 Trovarono nella campagna un  Egiziano e lo condussero a Davide. Gli diedero pane da mangiare e acqua  da bere; 12 gli diedero pure un pezzo di schiacciata di fichi secchi e  due grappoli d'uva. Dopo aver mangiato, il suo spirito ritornò, perché  non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti. 13  Davide gli chiese: «A chi appartieni e da dove vieni?». Egli rispose:  «Sono un giovane egiziano, servo di un Amalekita; il mio padrone mi ha  abbandonato, perché tre giorni fa caddi ammalato. 14 Abbiamo fatto una  razzia nel sud dei Kerethei, nel territorio di Giuda e nel sud di Caleb e  abbiamo incendiato Tsiklag col fuoco». 15 Davide gli disse: «Puoi tu  condurmi giù dov'è quella banda?». Egli rispose: «Giurami nel nome di  DIO che non mi ucciderai e non mi consegnerai nelle mani del mio  padrone, e io ti condurrò giù dov'è quella banda». 16 E lo condusse giù;  ed ecco gli Amalekiti erano sparsi su tutto il paese mangiando, bevendo  e facendo festa, per tutto il grande bottino che avevano portato via  dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda. 17 Davide li attaccò dal  crepuscolo fino alla sera del giorno dopo; nessuno di loro scampò, ad  eccezione di quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e  fuggirono. 18 Così Davide ricuperò tutto ciò che gli Amalekiti avevano  portato via; Davide ricuperò anche le sue mogli. 19 Niente andò loro  perduto, né piccolo né grande, né figli né figlie, né bottino né alcun  altra cosa che avevano loro preso. Davide ricuperò tutto. 20 Così Davide  prese tutte le greggi e tutti gli armenti; e quelli che camminavano  davanti al bestiame, dicevano: «Questo è il bottino di Davide!». 21 Poi  Davide giunse dai duecento uomini che erano troppo stanchi per seguire  Davide, e che egli aveva fatto rimanere al torrente Besor. Questi  andarono incontro a Davide e alla gente che era con lui. Così Davide si  avvicinò loro e li salutò. 22 Allora tutti i malvagi e gli spregevoli  fra gli uomini che erano andati con Davide presero a dire: «Poiché  costoro non sono venuti con noi, non daremo loro nulla del bottino che  abbiamo ricuperato, eccetto la moglie e i figli di ciascuno; li  conducano via e se ne vadano!». 23 Ma Davide disse: «Non fate così,  fratelli miei, con quello che l'Eterno ci ha dato proteggendoci e  mettendo nelle nostre mani la banda che era venuta contro di noi. 24 Chi  vi darà retta in questa proposta? Ma quale la parte di chi scende a  combattere, tale sarà la parte di chi rimane presso i bagagli; faranno  le parti insieme». 25 Da quel giorno in poi si fece così; Davide ne fece  uno statuto e una norma per Israele fino al giorno d'oggi. 26 Quando  Davide ritornò a Tsiklag, mandò parte del bottino agli anziani di Giuda,  suoi amici, dicendo: «Eccovi un dono proveniente dal bottino preso dai  nemici dell'Eterno». 27 Ne mandò a quelli di Bethel, a quelli di Ramoth  del Neghev, a quelli di Jattir, 28 a quelli di Aroer, a quelli di  Sifmoth, a quelli di Eshtemoa, 29 a quelli di Rakal, a quelli delle  città degli Jerahmeeliti, a quelli delle città dei Kenei, 30 a quelli di  Hormah, a quelli di Kor-Ashan, a quelli di Athak, 31 a quelli di  Hebron, e a quelli di tutti i luoghi per i quali era passato Davide con i  suoi uomini.

Vittoria dei Filistei sugli Israeliti. Morte di Saul e dei suoi figli
31:1  Or i Filistei vennero a battaglia con Israele e gl'Israeliti fuggirono  davanti ai Filistei, e caddero uccisi sul monte Ghilboa. 2 I Filistei  inseguirono accanitamente Saul e i suoi figli; così i Filistei uccisero  Gionathan, Abinadab e Malkishuah, figli di Saul. 3 La battaglia si fece  aspra contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero ed egli fu gravemente  ferito dagli arcieri. 4 Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la tua  spada e trafiggimi con essa; non vengano questi incirconcisi a  trafiggermi e a farsi beffe di me». Ma il suo scudiero non volle, perché  era tutto spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra. 5  Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anch'egli sulla  propria spada e morì con lui. 6 Così in quel giorno morirono insieme  Saul, i suoi tre figli, il suo scudiero e tutti i suoi uomini. 7 Quando  gli Israeliti che erano di là dalla valle e che erano di là dal Giordano  videro che gli uomini d'Israele si erano dati alla fuga e che Saul e i  suoi figli erano morti, abbandonarono le città e fuggirono. Allora  vennero i Filistei e vi si stabilirono. 8 Il giorno dopo i Filistei  vennero a spogliare gli uccisi e trovarono Saul e i suoi tre figli  caduti sul monte Ghilboa. 9 Essi tagliarono la testa a Saul, lo  spogliarono della sua armatura e mandarono messaggeri per tutto il paese  dei Filistei a portare la notizia nel tempio dei loro idoli e al  popolo. 10 Collocarono quindi la sua armatura nel tempio di Ashtaroth, e  appesero il suo cadavere alle mura di Beth-Shan. 11 Ma quando gli  abitanti di Jabesh di Galaad vennero a sapere ciò che i Filistei avevano  fatto a Saul, 12 tutti gli uomini valorosi si levarono, camminarono  tutta la notte e tolsero dalle mura di Beth-Shan il cadavere di Saul e i  cadaveri dei suoi figli; poi tornarono a Jabesh e qui li bruciarono. 13  Presero quindi le loro ossa, le seppellirono sotto il tamarisco di  Jabesh e digiunarono per sette giorni.
Torna ai contenuti